Da mesi agli italiani si tenta di inoculare un subdolo virus: quello della cattiveria. Bisogna essere più cattivi, solo la cattiveria può risolvere i problemi del nostro tempo. La cattiveria è la soluzione a tutte le paure. I buoni e quelli che cercano soluzioni radicate nello spirito di umanità e solidarietà sono destinati a scomparire perché deboli, perché non sono capaci di difendere la loro identità contro i nuovi barbari, contro gli invasori, contro chi vuole usurpare territorio, lavoro, servizi, dignità.

Ma al contrario degli untori classici che, nell’immaginario collettivo, diffondono i bacilli di nascosto, i nuovi lo fanno alla luce del sole, dichiarandosi apertamente, con un linguaggio diretto e senza mezzi termini, orgogliosi della loro opera, magari autorizzati anche dal consenso popolare.

Come tutti i veleni, se somministrati in piccole dosi e quotidianamente, anche la cattiveria rischia di penetrare nel corpo degli italiani e di abitarvi a lungo senza grandi resistenze, senza subire la reazione degli anticorpi.

La cattiveria come sistema di governo, ma addirittura anche status simbol, modo di dimostrare l’appartenenza, quella vera e dura, alla comunità nazionale. E la cattiveria diventa ancora più esaltante, anzi diventa un "fatto storico", se esercitata contro i più deboli rispedendoli nelle mani di un regime, quello libico, che userà contro di loro ogni genere di sopruso e di sevizia dai quali credevano di essere scampati.

La cattiveria, anche quella verbale, come prodotto del razzismo e della xenofobia che, purtroppo, si stanno facendo sempre più largo nell’animo delle persone corrompendo le ragioni della convivenza civile e dell’integrazione sociale.

(Domenica, 17 maggio 2009)

“Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te: porta all’isola che non c’è”. Così inizia una nota canzone di Edoardo Bennato. Così per anni abbiamo pensato che Chiaravalle Centrale fosse un’isola felice, un posto dove vivevano solo persone che si volevano bene, gente operosa e onesti lavoratori, un luogo privo di violenza e dove la criminalità non aveva cittadinanza. E anche nell’immaginario collettivo delle comunità vicine era così. Il risveglio è stato brusco e doloroso. Il duplice omicidio di martedì scorso ha alzato il sipario su una realtà amara, assolutamente diversa da quella del sogno, e ha svelato una comunità attonita e nuda di fronte ad un atto di violenza senza precedenti.

Quello di martedì è stato però l’ultimo, il più grave, di una serie di atti criminali che da un certo tempo si succedono, ormai con regolarità, nella nostra cittadina. Possiamo partire dall’incendio al Comune, per passare agli attentati dinamitardi ad alcuni esercizi commerciali, al furto alla canonica, alle automobili bruciate. Si ha l’impressione di una vera e propria escalation.

Quell’isola non c’è più o, forse, non c’è mai stata.

(Venerdì, 1 maggio 2009)

Comunicato stampa Sbilanciamoci
 
Fermiamo la produzione dei cacciabombardieri JSF
 
Il governo italiano sta chiedendo al parlamento il parere positivo alla continuazione della produzione di 131 caccia bombardieri Joint Strike Fighters che impegneranno il nostro paese fino al 2026 con una spesa di quasi 14 miliardi di euro.
 
Per la campagna Sbilanciamoci! si tratta di una decisione irresponsabile sia per la politica di riarmo che tale scelta rappresenta, sia per le risorse che vengono destinante ad un programma sovradimensionato nei costi  sia per la sua incoerenza (si tratta di un aereo di attacco che può trasportare anche ordigni nucleari) con le autentiche missioni di pace del nostro paese.
 
In un momento di grave crisi economica in  cui non si riescono a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola, all'università e alle politiche sociali, destinare 14 miliardi di euro alla costruzione di 131 cacciabombardieri è una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del paese.
 
Sbilanciamoci chiede al parlamento di dare parere negativo alla prosecuzione del programma, destinando in alternativa una parte delle risorse già accantonate a programmi di riconversione civile dell'industria bellica e agli interventi delle politiche pubbliche di cooperazione internazionale, che la scorsa manovra finanziaria ha tagliato di ben il 56%.
 
Con 14 miliardi di euro si possono inoltre fare molte altre cose in alternativa. Ad esempio si possono contemporaneamente costruire 5000 nuovi asili nido, costruire un milione di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la stessa indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti, allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese.
 
Il parlamento faccia una scelta di pace e di solidarietà; blocchi la prosecuzione del programma. Destini le risorse alla società, all'ambiente, al lavoro, alla solidarietà internazionale.
 
 
Per adesioni:
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Scarica l'appello e gli altri materiali dal sito:
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Campagna Sbilanciamoci!
c/o Lunaria
Via Buonarroti 39, Roma - +39068841880

www.sbilanciamoci.org

(Domenica, 29 marzo 2009)

         Pubblichiamo la bella lettera che Teresa Pirritano, giovane avvocato di Soverato, ha inviato al nostro Presidente, Giorgio Napolitano, per esprimergli solidarietà e vicinanza dopo il rifiuto di firmare il decreto legge proposto dal governo in merito alla dolorosissima vicenda di Eluana Englaro.

"Carissimo Presidente,

mi rivolgo a Lei con confidenza ed affetto, per ringraziarLa.

Recentemente mi sono ritrovata ad importunarLa spesso, per varie questioni: segno certamente della mia fiducia nel Suo ruolo come nella Sua persona, ma anche -temo- segno di tempi che interpellano con notevole preoccupazione la mia vita di cittadina.

Il caso Englaro e i suoi ultimi sviluppi mi portano a volerLe partecipare la mia "vicinanza civile" (se posso definirla così) per le sofferte decisioni che Lei ha assunto. Decisioni che -mi creda- sono oggi per me di grande conforto a fronte dell'inqualificabile scempio che si sta pubblicamente consumando sulla drammatica vicenda di Eluana.

Sono una cattolica attivamente impegnata, ma non condivido affatto la delusione dei miei fratelli nella fede per la scelta da Lei compiuta. Tutt'altro: personalmente conto molto sulla Sua sensibilità umana ed istituzionale affinché ci salvi -come anche oggi ha fatto- da questa politica prevaricatrice.

Le affido la mia indignazione per come le sofferenze di questa giovane donna e della sua famiglia sono state e continuano ad essere strumentalizzate. Le affido il mio sgomento di fronte all'inciviltà istituzionale che si è consumata e si sta consumando, nel clamoroso disprezzo di ogni più elementare regola di prudenza e delicatezza che questioni così complesse richiederebbero. Le affido anche la mia personale sensibilità di credente, che ritiene imprescindibile il rispetto della volontà della persona malata, qualunque sia il giudizio morale che se ne voglia dedurre (ammesso che sia sempre davvero possibile dedurne qualcuno).

Come cattolica, oltre che come cittadina, mi riconosco nella Costituzione e nei suoi principi: Le affido ancora questa sensibilità, nella speranza che qualunque legge sul testamento biologico possa vedere la luce attraverso percorsi condivisi e rispettosi di regole formalmente e sostanzialmente democratiche.

Infine, Le affido la civiltà esemplare del Sig. Beppino Englaro: qualunque sia la cosa giusta da fare, lo difenda dall'ignobile aggressione di cui viene fatto oggetto in nome di un amore per la vita che mai potrà raggiungere la profondità umana del rapporto tra questo padre e sua figlia.

Ancora ringraziandoLa, Le rinnovo la mia stima ed il mio affetto."

                                                                                                                                                                                                  Teresa Pirritano

(Domenica, 8 febbraio 2009)                                                                  

E’ da qualche giorno che cerco di riflettere sul significato del termine “esperienza”. Sfogliando il dizionario Devoto-Oli, leggo: “conoscenza acquisita mediante il contatto con un determinato settore della realtà”, “conoscenza pratica del mondo e della vita”. Quindi, mi dico che sul piano delle definizioni il termine “esperienza” ha sicuramente un’accezione positiva perché in sostanza descrive la capacità di una persona di riconoscere, aiutato da ciò che ha già vissuto, le situazioni e di farvi fronte in maniera adeguata.

Spesso però il riferimento all’esperienza, soprattutto in politica, è fatto per impedire cambiamento e  rinnovamento. Così il richiamo agli “esperti” serve per allontanare, magari dalle posizioni decisionali e di responsabilità, persone che “esperte” non sono, pur essendo dotate di passione e competenza. E’ qui che la parola “esperienza” inizia ad assumere i connotati negativi che risiedono nella voglia di mantenere lo status quo e di bloccare qualsiasi tentativo di guardare al futuro con occhi nuovi e liberi dalle sedimentazioni del passato. Insomma, in questo caso, chi si richiama all’esperienza lo fa per garantire se stesso e per essere sicuro che l’acqua in cui naviga placidamente non sia agitata dal soffio della novità. La persona “esperta”, quasi sempre, farà in modo che la “ricchezza” delle sue conoscenze tenga a galla la barca, ponendo particolare attenzione agli equilibri e agli interessi consolidati. Li chiamano anche traghettatori… di che cosa il più delle volte non si capisce. Si sforzano di farci comprendere di essere in una fase di transizione, alla fine della quale sboccerà il futuro. Ma è una fase che pare eterna e il futuro è sempre rimandato. Anzi, è proprio del futuro che si ha paura, perché non si hanno più i mezzi per “governarlo”, ma si tenta invece di addomesticarlo alle proprie volontà, in pratica impedendo, o almeno credendo di farlo, che possa avere davvero inizio.

Il frutto “prezioso” di tutto ciò è una società bloccata…e… a voglia di lucidarsi gli occhi per la storia di Barack Obama “l’inesperto” e... pensare di dire, anche qui alle nostre latitudini: “Yes, we can – Si, noi possiamo”. C’è da morire dall’invidia!!!

(Sabato, 24 gennaio 2009)

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adotta un bambino a distanza

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CHIESA EVANGELICA VALDESE


 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per leggere

I sentieri della meditazione

Comunità di Bose

Un'introduzione alle via cristiane, induiste e buddiste della meditazione. Se meditare oggi è quasi una "moda", ci viene invece spiegato come la meditazione ha le sue profonde radici nella fede e nella spiritualità. Talvolta è necessario un maestro e bisogna gestire con rigore e prudenza il desiderio di percorrerne ogni via passando da una spiritualità all'altra. (27 agosto 2024)

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Roberto Esposito

I volti dell'avversario - L'enigma della lotta con l'Angelo

Genesi 32,23-33 racconta di una  lotta tra Giacobbe, uno dei patriarchi di Israele, ed un misterioso personaggio al guado dello Iabbòq. Chi è costui? Un altro uomo, un dio, un angelo, un demone, l'ombra di Giacobbe stesso. L'autore compie un complesso percorso, anche con l'aiuto della psicanalisi, dell'arte e di altri scritti che in qualche modo richiamano la vicenda o la ricordano, per tentare di spiegare ciò che è successo. Ma la spiegazione, come per tutte le altre storie della Bibbia, va trovata nel proprio cuore attraverso i propri occhi e la propria sensibilità.  (28 giugno 2024)

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Pietro Stefani

David Assael

Storia culturale degli ebrei

Undici capitoli (i primi sette curati da Pietro Stefani e gli altri quattro da Davide Assael) in cui è condensata una storia millenaria. Una storia affascinante che aiuta a comprendere anche l'attualità. In continua tensione tra universale e particolare. (6 maggio 2024)

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Primo Levi

Il sistema periodico

Un vero e proprio capolavoro. Tra la chimica e l'autobiografia, Primo Levi si destreggia meravigliosamente nelll'arte della scrittura. (19 marzo 2024)

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Franco Cardini

Marina Montesano

Donne Sacre

L'esclusione delle donne dal sacerdozio religioso, non ne ha impedito il "protagonismo" nella veste di donne sacre, donne che trascendono l'umano e che possono essere tanto fonte di luce che di tenebre. (5 febbraio 2024).

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Francis Scott Fitzgerald

ll grande Gatsby

Chi era davvero questo Gatsby? Sicuramente un uomo innamorato di Daisy. Ma poi? La domanda rimane irrisolta anche alla fine del romanzo. (16 dicembre 2023)

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Gustavo Zagrebelsky

Qohelet - La domanda

Una lettura fuori dai "canoni" della teologia. Tutto è vanità, niente altro che vanità. Tutto nel Qohelet gira intorno al vuoto e al non senso dell'esistenza e anche della morte. Solo chi è disponibile a provare davvero le gioie e i dolori della vita può sfuggire all'inesorabile sentenza dell'Ecclesiaste. (11 dicembre 2023)

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A cura di Guido Ceronetti

Il Cantico dei Cantici

Il Cantico dei Cantici nella sua dimensione erotica, mistica, sapienziale. (11.11.2023)

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Adin Steinsaltz

Cos'è il Talmud

Una bella passeggiata che ci introduce all'origine, ai contenuti, alle scuole, ai metodi dell'interpretazione del Talmud. Il Talmud, conclude l'autore, non è mai stato completato, perché l'interpretazione procede sempre. (1 novembre 2023)

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Valeria Tron

L'equilibrio delle lucciole

Di fronte alle crisi delle nostre vite una fonte di riparazione può diventare il ritorno in quei luoghi dove ci è possibile riscoprire chi siamo. Così fa Adelaide che, dopo una storia d'amore fallita, ritorna nella sua Val Germanasca dove ritrova Nanà che, in una dimensione di aiuto reciproco, la restituisce alla vita e all'amore. (30 agosto 2023)

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Roberto Breschi

Un prete al Sinodo Valdese

Un prete cattolico e il suo incontro con l'ecumenismo. Il significato della sua pluriennale partecipazione al Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. (28 agosto 2023)

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Lidia Maggi

Protestantesimo

Partendo da un excursus sui "4 Sola" della Riforma di Lutero, l'autrice ci conduce per mano ed in modo semplice a comprendere il significato delle varie diramazioni che la Riforma ha poi preso. L'agevole volume si conclude con alcune considerazioni sullo stato delle chiese protestanti in Italia, ma soprattutto sul significato autentico e attualizzato dello "scisma" della chiesa d'occidente del XVI secolo. (17 agosto 2023) 

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