Pubblichiamo la bella lettera che Teresa Pirritano, giovane avvocato di Soverato, ha inviato al nostro Presidente, Giorgio Napolitano, per esprimergli solidarietà e vicinanza dopo il rifiuto di firmare il decreto legge proposto dal governo in merito alla dolorosissima vicenda di Eluana Englaro.
"Carissimo Presidente,mi rivolgo a Lei con confidenza ed affetto, per ringraziarLa.
Recentemente mi sono ritrovata ad importunarLa spesso, per varie questioni: segno certamente della mia fiducia nel Suo ruolo come nella Sua persona, ma anche -temo- segno di tempi che interpellano con notevole preoccupazione la mia vita di cittadina.
Il caso Englaro e i suoi ultimi sviluppi mi portano a volerLe partecipare la mia "vicinanza civile" (se posso definirla così) per le sofferte decisioni che Lei ha assunto. Decisioni che -mi creda- sono oggi per me di grande conforto a fronte dell'inqualificabile scempio che si sta pubblicamente consumando sulla drammatica vicenda di Eluana.
Sono una cattolica attivamente impegnata, ma non condivido affatto la delusione dei miei fratelli nella fede per la scelta da Lei compiuta. Tutt'altro: personalmente conto molto sulla Sua sensibilità umana ed istituzionale affinché ci salvi -come anche oggi ha fatto- da questa politica prevaricatrice.
Le affido la mia indignazione per come le sofferenze di questa giovane donna e della sua famiglia sono state e continuano ad essere strumentalizzate. Le affido il mio sgomento di fronte all'inciviltà istituzionale che si è consumata e si sta consumando, nel clamoroso disprezzo di ogni più elementare regola di prudenza e delicatezza che questioni così complesse richiederebbero. Le affido anche la mia personale sensibilità di credente, che ritiene imprescindibile il rispetto della volontà della persona malata, qualunque sia il giudizio morale che se ne voglia dedurre (ammesso che sia sempre davvero possibile dedurne qualcuno).
Come cattolica, oltre che come cittadina, mi riconosco nella Costituzione e nei suoi principi: Le affido ancora questa sensibilità, nella speranza che qualunque legge sul testamento biologico possa vedere la luce attraverso percorsi condivisi e rispettosi di regole formalmente e sostanzialmente democratiche.
Infine, Le affido la civiltà esemplare del Sig. Beppino Englaro: qualunque sia la cosa giusta da fare, lo difenda dall'ignobile aggressione di cui viene fatto oggetto in nome di un amore per la vita che mai potrà raggiungere la profondità umana del rapporto tra questo padre e sua figlia.
Ancora ringraziandoLa, Le rinnovo la mia stima ed il mio affetto."
Teresa Pirritano
(Domenica, 8 febbraio 2009)