1° aprile 2007 Scontrini

Ieri sono stati diffusi alcuni dati sull’emissione degli scontrini fiscali. Dai controlli effettuati è emerso che, mediamente, uno scontrino fiscale su tre non viene emesso. Ciò trova riscontro con la dimensione stimata della nostra economia sommersa (economia in nero) che pare raggiunga un terzo del prodotto interno lordo. Come sappiamo questa situazione provoca danni gravissimi sui conti pubblici oltre a generare intollerabili situazioni di iniquità tra chi adempie fedelmente ai propri doveri fiscali e chi invece usa raggiri per sfuggire agli stessi. Aggiungiamo che l’evasione fiscale produce forme di concorrenza sleale e che se tutti pagassero le imposte il carico fiscale per la generalità dei cittadini potrebbe essere molto più lieve.

Come dicevo i dati diffusi riguardavano l’emissione degli scontrini fiscali, quindi il comportamento dei commercianti. Spesso però si tace delle dimenticanze fiscali di illustri professionisti e voglio qui riferirmi ad alcuni luminari della scienza medica che di sovente (sigh!!!) sono sprovvisti dei bollettari e, quindi, ahime’, non possono emettere la fattura per le loro prestazioni.

Un esempio di ciò mi è capitato venerdì scorso. Un importante specialista, accreditato presso una nota azienda ospedaliera, ha visitato mio figlio.  Alla fine della visita, durata circa dieci minuti e condotta quasi distrattamente, mi ha chiesto cento euro. Alla mia richiesta di rilascio della fattura mi ha detto che, guarda caso, era sprovvisto di bollettario.  Nello stesso pomeriggio il nostro ha fatto, probabilmente nel giro di un ora, altre cinque-sei visite, verosimilmente anche queste esentasse. Questo episodio ha fatto seguito ad uno simile subito nel mese di settembre 2006 con un altro medico (con l’unica differenza di una visita un po’ più approfondita).

In quei momenti non si ha la forza di reagire e pretendere i doveri altrui e i propri diritti, perché si subisce una sorta di timore reverenziale, una specie di paura derivante da una domanda recondita: se dovessi ancora avere bisogno di lui? E’ su questo che giocano le carte della loro infedeltà fiscale, sull’inconscio ricatto morale che esercitano sui pazienti. E’ gravissimo, molto di più che non emettere un scontrino per un caffè, perché speculano sui bisogni di salute dei cittadini, e si sa che per la salute…  

In futuro sarebbe perciò interessante conoscere oltre al numero degli scontrini non emessi, anche il numero delle fatture per prestazioni specialistiche dimenticate.

24 marzo 2007scuola

Negli ultimi mesi si è acceso un gran dibattito sul sistema educativo del nostro paese. Tutto è partito dai ripetuti atti di bullismo che televisione ed internet hanno catapultato nel circuito mediatico, generando peraltro su problemi di estrema gravità dannosi fenomeni di spettacolarizzazione.

               Si è arrivati al provvedimento del Ministro Fioroni che, giustamente, ha vietato l’uso dei telefonini durante le lezioni. La domanda è: perché ci deve essere sempre bisogno di un divieto per tentare di evitare comportamenti che dovrebbero e potrebbero essere regolati dall’uso di un sano buon senso e dall’esercizio della responsabilità individuale e collettiva?

               Basterebbe la condivisione di alcuni basilari principi di autoregolazione sociale per ottenere comportamenti individuali più civili e rispettosi della convivenza. Ma evidentemente in Italia ciò non è possibile.

Dove vanno trovate le origini di tale carenza di senso civico?

La responsabilità dei ragazzi è indiretta perché non fanno altro che emulare e riprodurre nel loro spazio vitale ciò che la società degli adulti genera e propone quotidianamente come “modello”.

               Si dovrebbe partire dalle nostre famiglie. Per esempio, quando un nostro figlio è interessato da qualche richiamo delle istituzioni scolastiche o di altre agenzie educative, invece di sforzarci di capire e di approfondire le situazioni, siamo pronti a dire: Mio figlio? No, lui no! E’ un ragazzo d’oro!!! Pensiamo a quanti guasti può condurre una tale aprioristica difesa d’ufficio. Come se i nostri figli fossero immuni da qualsiasi cosa, da qualunque influsso negativo, come se non vivessero dentro una società piena di “esempi” e di comportamenti a rischio. E allora giù al professore che accusa i nostri pargoli innocenti, giù ai presidi che limitano la loro “libertà”.

               Non sono le nostre famiglie che magari per tutto l’anno scolastico si disinteressano dell’andamento degli studi dei figli per poi andare dal prof e pretendere un voto in più, perché se no si danneggia il loro curriculum?

                Non contribuiamo così a dare ai ragazzi la percezione che tutto è possibile, che in fondo non vale la pena di impegnarsi? Non siamo così complici di un processo di degenerazione della società e di erosione dei valori sui quali dovrebbe fondarsi il vivere civile?

               La scuola è la colonna vertebrale della società, se soffre di scoliosi anche il futuro non riuscirà a camminare dritto. Mantenere la colonna in condizioni ottimali spetta a tutti, sicuramente anche ai genitori che sono chiamati a svolgere per primi la funzione educativa e che devono esigere il massimo dal sistema scolastico, senza però deleghe in bianco, confrontandosi in maniera aperta con il corpo docente e sforzandosi di instillare nei figli comportamenti rispettosi della propria e dell’altrui dignità, la passione per lo studio ed il convincimento che i risultati positivi si guadagnano solo con l’impegno e con il merito.

Venerdì, 16 marzo 2007mappa_calabria

               La Calabria ed i calabresi stanno assistendo ad un continuo stillicidio di intimidazioni, attentati, danneggiamenti a danno di amministratori locali o del patrimonio pubblico. Non trascorre quasi giorno senza la notizia di un nuovo efferato attacco ai simboli delle istituzioni e, quando i simboli vengono così violentemente attaccati, siano essi le persone che le rappresentano, quanto i beni per mezzo dei quali erogano i servizi alla collettività, la tenuta democratica delle nostre comunità rischia di vacillare.

               Ed è proprio questo forse l’intento di chi, con assoluta viltà, progetta, ordina ed esegue gesti così dirompenti, intrisi di violenza prevaricatrice: allentare il senso della convivenza civile, sterilizzare il confronto fondato sul dialogo, provocare l’imbarbarimento del tessuto sociale, dare il segno di chi con la prepotenza, da un minuto all’altro, può scatenare la propria forza distruttiva, mettere paura.

               Si può rimanere inermi di fronte a tutto ciò? No, non è possibile. C’è di mezzo il nostro futuro, il futuro dei nostri figli, il futuro di una terra che deve trovare finalmente il coraggio di affrancarsi dai tanti pesi che la opprimono.

               Bisogna resistere, reagire, rispondere. Ma resistenza, reazione e risposta, per essere efficaci, devono essere plurali, provenire da ogni persona che ama la Calabria e da tutte le agenzie sociali, politiche e religiose. Nessuno deve essere più lasciato solo.

               Resistere per non piegarsi, per non sprofondare nel buio della disperazione. Reagire e rispondere per ricostruire e riaccendere un bagliore di luce. Si può, si deve partire dalle piccole cose, dalle scelte di ogni giorno, dalla direzione che diamo ai nostri comportamenti.

Come ha detto il Papa domenica scorsa all’Angelus “è comunque meglio accendere la piccola luce di un fiammifero, che maledire l’oscurità”.

               Ci vuole uno scatto di reni, un surplus di impegno, una carica di amore.     


scritto da: gianmam alle ore 19:55 | link | commenti
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giovedì, 22 febbraio 2007

               E’ troppo facile organizzare salotti televisivi (anche questi fanno audience) per commentare, analizzare, condannare il fenomeno della violenza intorno al calcio, quando poi gli esempi che si danno raffigurano il calcio stesso come una lotta violenta.Image

Purtroppo succede!!!

Negli spot di presentazione delle partite di champions league di un’importante rete satellitare, le immagini delle "sfide" sportive sono state affiancate a quelle di "sfide" con uomini armati di pistola e in atteggiamenti violenti.

In un momento in cui di tutto ci sarebbe bisogno meno che raffigurare il calcio come una guerra, mi pare un atteggiamento particolarmente irresponsabile. E' inutile poi pontificare ipocritamente dagli studi televisivi sul tifo violento, espressione di una società violenta, e bla…bla…bla…, se poi, quando si è chiamati a fare le proprie scelte editoriali, e comunque all’assunzione delle proprie responsabilità, si agisce in maniera opposta a ciò che si predica.

Ho un piccolo suggerimento: le prossime partite di champions league presentatele con spot in cui si vedano bambini che giocano allegramente e festosamente al calcio.

Mettete dei fiori nei vostri cannoni.

 
            sabato, 30 dicembre 2006       

                    Sono rimasto veramente turbato dalle immagini dell’esecuzione capitale di Saddam Hussein.

Chi ha scritto il copione di ciò che da qualche ora scorre ininterrottamente nelle televisioni e nei siti web di tutto il mondo, ha preparato un rito macabro, carico di un buio simbolismo arcaico.

Mi sembra di essere piombato in un evo che ritenevo lontano, in un luogo dove la civiltà è scomparsa e la barbarie regna incontrastata. Ciò non perché non sento ogni giorno di violenze e di brutalità nei confronti di miei simili, ma perché questa volta l’assassinio porta la firma della nostra cultura cosiddetta occidentale, che riteniamo essere la più avanzata di tutte. E’ la violenza di stato, è la violenza di una democrazia che pretende di essere esportata con le armi, è la negazione di ogni principio umanitario, di ogni fondamento del diritto internazionale.

Mi si dirà: guarda che Saddam è stato un sanguinario che non ha avuto alcuna pietà per le sue vittime; è stata fatta giustizia, ha avuto quello che si è meritato!

Io dico che la vendetta non è giustizia, che nessun uomo, nessuna religione, nessuno stato ha il diritto di violare la vita altrui, anche quando si è macchiata dei più orribili delitti. Nessuno ha il diritto di toccare Caino!!!

Solo a Dio spetta il giudizio. Lui ci ha comandato: non uccidere. Il Suo comando è rivolto a tutti indistintamente e a difesa di qualsiasi vita.       

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adotta un bambino a distanza

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CHIESA EVANGELICA VALDESE


 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per leggere

I sentieri della meditazione

Comunità di Bose

Un'introduzione alle via cristiane, induiste e buddiste della meditazione. Se meditare oggi è quasi una "moda", ci viene invece spiegato come la meditazione ha le sue profonde radici nella fede e nella spiritualità. Talvolta è necessario un maestro e bisogna gestire con rigore e prudenza il desiderio di percorrerne ogni via passando da una spiritualità all'altra. (27 agosto 2024)

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Roberto Esposito

I volti dell'avversario - L'enigma della lotta con l'Angelo

Genesi 32,23-33 racconta di una  lotta tra Giacobbe, uno dei patriarchi di Israele, ed un misterioso personaggio al guado dello Iabbòq. Chi è costui? Un altro uomo, un dio, un angelo, un demone, l'ombra di Giacobbe stesso. L'autore compie un complesso percorso, anche con l'aiuto della psicanalisi, dell'arte e di altri scritti che in qualche modo richiamano la vicenda o la ricordano, per tentare di spiegare ciò che è successo. Ma la spiegazione, come per tutte le altre storie della Bibbia, va trovata nel proprio cuore attraverso i propri occhi e la propria sensibilità.  (28 giugno 2024)

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Pietro Stefani

David Assael

Storia culturale degli ebrei

Undici capitoli (i primi sette curati da Pietro Stefani e gli altri quattro da Davide Assael) in cui è condensata una storia millenaria. Una storia affascinante che aiuta a comprendere anche l'attualità. In continua tensione tra universale e particolare. (6 maggio 2024)

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Primo Levi

Il sistema periodico

Un vero e proprio capolavoro. Tra la chimica e l'autobiografia, Primo Levi si destreggia meravigliosamente nelll'arte della scrittura. (19 marzo 2024)

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Franco Cardini

Marina Montesano

Donne Sacre

L'esclusione delle donne dal sacerdozio religioso, non ne ha impedito il "protagonismo" nella veste di donne sacre, donne che trascendono l'umano e che possono essere tanto fonte di luce che di tenebre. (5 febbraio 2024).

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Francis Scott Fitzgerald

ll grande Gatsby

Chi era davvero questo Gatsby? Sicuramente un uomo innamorato di Daisy. Ma poi? La domanda rimane irrisolta anche alla fine del romanzo. (16 dicembre 2023)

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Gustavo Zagrebelsky

Qohelet - La domanda

Una lettura fuori dai "canoni" della teologia. Tutto è vanità, niente altro che vanità. Tutto nel Qohelet gira intorno al vuoto e al non senso dell'esistenza e anche della morte. Solo chi è disponibile a provare davvero le gioie e i dolori della vita può sfuggire all'inesorabile sentenza dell'Ecclesiaste. (11 dicembre 2023)

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A cura di Guido Ceronetti

Il Cantico dei Cantici

Il Cantico dei Cantici nella sua dimensione erotica, mistica, sapienziale. (11.11.2023)

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Cos'è il Talmud

Una bella passeggiata che ci introduce all'origine, ai contenuti, alle scuole, ai metodi dell'interpretazione del Talmud. Il Talmud, conclude l'autore, non è mai stato completato, perché l'interpretazione procede sempre. (1 novembre 2023)

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L'equilibrio delle lucciole

Di fronte alle crisi delle nostre vite una fonte di riparazione può diventare il ritorno in quei luoghi dove ci è possibile riscoprire chi siamo. Così fa Adelaide che, dopo una storia d'amore fallita, ritorna nella sua Val Germanasca dove ritrova Nanà che, in una dimensione di aiuto reciproco, la restituisce alla vita e all'amore. (30 agosto 2023)

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Roberto Breschi

Un prete al Sinodo Valdese

Un prete cattolico e il suo incontro con l'ecumenismo. Il significato della sua pluriennale partecipazione al Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. (28 agosto 2023)

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Lidia Maggi

Protestantesimo

Partendo da un excursus sui "4 Sola" della Riforma di Lutero, l'autrice ci conduce per mano ed in modo semplice a comprendere il significato delle varie diramazioni che la Riforma ha poi preso. L'agevole volume si conclude con alcune considerazioni sullo stato delle chiese protestanti in Italia, ma soprattutto sul significato autentico e attualizzato dello "scisma" della chiesa d'occidente del XVI secolo. (17 agosto 2023) 

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