Desidero esprimere tutta la mia solidarietà, anche perché in passato sono stato protagonista e testimone di atti e fatti simili e conosco l’amarezza che ne deriva, ai credenti dell’Azione Cattolica di Tusa e di Castel di Lucio, in provincia di Messina, che nei giorni scorsi hanno preso ufficialmente posizione a favore del ddl Zan contro l’omotransfobia.
L’Azione Cattolica di Tusa, sulla propria pagina Facebook aveva scritto: «Il ddl Zan è bloccato al Senato e rischia di non essere approvato per l’ostruzionismo di certi gruppi politici si legge -. Noi, consiglio di Ac di Tusa, vogliamo unirci alla campagna per l’approvazione di una legge che reputiamo perfettamente in linea con lo spirito del Vangelo, con la bella notizia del nostro Signore e Maestro che non è insensibile al dolore dei figli, in questo caso causato dall’odio pregiudizievole verso persone colpevoli soltanto di esprimere loro stesse».
Quella di Castel di Lucio: «Gesù si è costantemente schierato dalla parte di coloro che la società escludeva» e «ha rimproverato apertamente l’ipocrisia dei farisei, di coloro che nei loro precetti morali volevano ingabbiare l’uomo in sterili leggi, impedendogli di manifestarsi nella sua piena libertà e nella sua vera essenza voluta da Dio», si legge nel post. «La misoginia, l’omotransfobia e l’abilismo sono delle gravi forme di peccato che vanno totalmente contro i precetti evangelici, ed è nostro compito schierarci affinché tali eventi vengano contrastati il prima possibile».
Il tempo di pubblicare e i cattolici più retrivi non hanno perso l’occasione per aggredire pesantemente, anche con termini volgari e scurrili, gli autori dei post. Reagisce, quindi, anche la gerarchia ecclesiastica che ordina di rimuovere i due messaggi.
L’Azione Cattolica di Castel di Lucio elimina il proprio post ribadendo però che «Nessun passo indietro rispetto ai contenuti del precedente post che riteniamo essere in linea con la nostra missione che è stata e continuerà a essere quella di diffondere messaggi di amore, solidarietà e uguaglianza», ma subito dopo sparisce anche la sua pagina Facebook.
L’Azione Cattolica di Tusa si vede costretta, anche lei, a cancellare il suo post scrivendo però che «i membri del consiglio, nella loro individualità e come cattolici, ribadiscono il loro sostegno all’approvazione di una legge che ritengono coerente con gli insegnamenti del Vangelo»
La pagina Facebook dell’Azione Cattolica di Tusa, al momento in cui scrivo, è attiva.
Ironia della sorte, secondo la Conferenza episcopale italiana il ddl Zan è liberticida, ma queste storie di vera e propria censura ci dimostrano come sia tutto il contrario e che la chiesa cattolica, nonostante la facce buone e belle e l’impegno generoso, fedele e aperto di tante persone, rimanga sostanzialmente un’istituzione di potere, reazionaria e spesso lontanissima dal Vangelo.
(Giovedì, 29 aprile 2021)
Da poco ho scoperto “Song of Ruth” (canzone di Rut). Si ispira alla storia di Naomi e Rut che è raccontata nell’omonimo libro biblico di Rut.
Naomi, al tempo dei Giudici, si trovava nelle campagne di Moab, dove si era trasferita da Betlemme di Giuda, a causa di una carestia, insieme al marito e ai suoi due figli. Il marito di Naomi morì e i suoi due figli sposarono Orpa e Rut due donne moabite. Morirono anche i due figli, e Naomi decise di tornare con le sue nuore a Betlemme perché aveva saputo che non si soffriva più per la carestia. Sulla strada verso la Giudea Naomi invitò le sue due nuore a tornare dalle loro madri. Orpa fece così, mentre Rut disse: “Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch'io, e là sarò sepolta. Il SIGNORE mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!. Naomi acconsentì al desiderio di Rut e tornarono insieme a Betlemme. Qui il Signore le benedisse, un uomo di nome Boaz sposò Rut ed ebbero un figlio che chiamarono Obed, che fu il padre d’Isai a sua volta padre del re Davide. Non solo, il Vangelo di Matteo, al capitolo 1, colloca Rut nella genealogia di Gesù. Che cosa meravigliosa e rivoluzionaria, donna e “straniera”, Rut entra nella storia della redenzione, perché Dio non fa alcuna distinzione tra uomini e donne, tra nero, bianco o giallo, tra indigeni e stranieri. Dio guarda solo al cuore delle persone, abbassa i potenti e i prepotenti, innalza gli umili. In fondo Rut non aveva chiesto niente a Naomi né Naomi le aveva fatto alcuna promessa. Si è semplicemente fidata e affidata.
Il Rotolo (la Meghillot) di Rut è tuttora particolarmente importante per gli ebrei e viene letto durante la festa delle Settimane o di Pentecoste, che è una festa di ringraziamento al Signore che si celebra tra il 15 maggio e il 14 giugno di ogni anno.
(Lunedì, 6 aprile 2021)