Gerusalemme è un luogo del cuore, un crocevia e un simbolo di tante contraddizioni, anche Gesù ha pianto su di essa (Luca 19,41-42). Ma non è scritto da nessuna parte che le contraddizioni devono trasformarsi in guerre e in morte. Le contraddizioni, invece, possono diventare incroci fecondi di coesistenza, di rispetto e di dialogo, luoghi della Pace. Dipende dagli uomini e dalle donne, da ciò in cui crediamo.
Carlo Maria Martini scriveva: "Se ci sarà pace a Gerusalemme, ci sarà pace in tutto il mondo".
Fondata da lui sui monti del Santo,
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Cose gloriose si proclamano di te,
o città di Dio!
“Iscrivo Raab e Babilonia
tra quelli che mi conoscono.
Ecco la Filistea e Tiro con l’Etiopia:
‘Questi è nato là’”.
Ma di Sion si dice:
“Ciascuno è nato in essa.
E lui, l’Altissimo, la rende stabile”.
Il Signore annota nel registro dei popoli:
“Questi è nato là”.
E danzando canteranno:
“Tutte le mie sorgenti [sono] in te!”. (Traduzione di Ludwig Monti)
(L'immagine è tratta da una pubblicazione del Monastero di Bose)
(Domenica, 16 maggio 2021)