Sono un europeista convinto e mi dispiace assistere agli egoismi "patriottici" di alcuni Paesi della UE. Penso soprattutto a quelli dell'ex blocco sovietico. Come la Polonia che nel 2014-2020 incasserà 110 miliardi di euro, però quando c'è da essere solidali si ritira nei propri "confini". Ma i "confini" sono solo "limiti" che prima o poi saranno abbattuti. La storia non ha mai avuto un percorso lineare, si fanno due passi in avanti poi se ne fa uno indietro, ma si prosegue. Ai "profeti di sventura", a quelli che hanno sempre nostalgia di una mitica "età dell'oro", vorrei semplicemente dire che tale età non è mai esistita. Prendiamo gli ultimi cento anni: due guerre mondiali, il nazi-fascismo, la guerra fredda con l'incubo nucleare, lo stragismo, il terrorismo e chi più ne ha più ne metta. Come canta Francesco De Gregori però "la Storia siamo noi" e dobbiamo sentirci partecipi di questa Storia, perché nessuno né è escluso. Mi ha colpito, qualche sera fa, ascoltare una mia amica che così si è espressa: "molte persone e tanti giovani hanno smesso di essere cittadini". Allora critichiamo, indigniamoci ma in modo partecipativo e generativo. Torniamo a essere cittadini non solo dell'Italia e dell'Europa, ma del Mondo intero e, soprattutto, restiamo Umani.

(Domenica, 8 luglio 2017)

Mettiamocelo bene in testa: le razze non esistono. Lo dicono anche gli studi di genetica, lo dice il nostro dna. Purtroppo, esistono i razzisti che sono spesso fascisti. Un misto di ignoranza, stupidità, paura, arroganza, desiderio di dominio sull'altro e sul più debole. A costoro vorrei, pure, ricordare che esiste ed esisterà sempre qualcuno più "bianco" e più a "nord" delle loro "belle" facce.

(Sabato, 17 giugno 2017)

La bellissima lettera sul 2 giugno della professoressa di diritto Claudia Torchia (I.I.S. Santoni di Pisa)

“Nonostante ormai da diversi anni si parli nelle scuole del tema di Cittadinanza e Costituzione, rimango sempre un po’ perplessa quando i miei studenti si illuminano al racconto della nascita della nostra carta costituzionale e comprendono che la data scelta per il festeggiamento coincide con la commemorazione di una lontana giornata di giugno di ben 71 anni fa, in cui gli italiani, tutti gli italiani, vennero chiamati a scegliere tra la monarchia e la repubblica.

Sembra strano, direi quasi impossibile, tuttavia i ragazzi conoscono molto poco la nostra storia più recente a cominciare proprio dalla scelta democratica del due giugno del 1946.
E allora si impone, oltre al racconto degli avvenimenti storici, una inevitabile riflessione sul significato della parola Repubblica e sui valori che la stessa racchiude; sulla meravigliosa sensazione di appartenenza ad uno stato per scelta libera e consapevole; sull’esercizio della sovranità che appartiene al popolo e ci rende cittadini e non sudditi, ma soprattutto sulla consapevolezza della res publica come bene comune, bene di tutti nessuno escluso; bene che tutti siamo chiamati a tutelare in un percorso non sempre facile, fatto anche di tanti sacrifici, ma affrontato con l’intima condivisione di valori fondamentali e democratici sui quali si fonda il concetto stesso di Repubblica e le sue norme affinché nessuno resti indietro e tutti, ma proprio tutti, possano vivere una vita libera e dignitosa , giusta e solidale.

Mi emoziono ogni volta nel raccontare tutto questo ai miei studenti. Mi emoziono quando parlo dei valori in cui si identifica la scelta degli italiani del 1946 ; Mi emoziono quando parlo dei principi fondamentali scolpiti in apertura della nostra Costituzione; e generalmente, a questo punto della lezione, c’è sempre qualcuno che mi guarda perplesso e mi domanda se veramente credo in quello che sto dicendo.
Che strano vedere volti giovani, giovanissimi, guardarti un po’ increduli e un po’ scettici e in attesa di una risposta che, trascorso un momento di stupore antico, ma sempre nuovo, a causa del loro smarrimento , non tarda ad arrivare.

Ma certo che ci credo. Certo che ci credo, ragazzi. Certo che continuo a crederci.

E non ci credo solo io. Prima di me ci hanno creduto coloro che hanno combattuto una guerra drammatica e cruenta per consegnarci un paese libero; ci hanno creduto tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per i valori della Democrazia e della Giustizia; ci credono tante persone che ogni giorno contribuiscono con il loro lavoro onesto a far crescere il nostro paese. E anche se ci sono state pagine buie nella nostra storia repubblicana, pagine in cui questi valori sono stati attaccati con violenza per minare le fondamenta della scelta di libertà dei nostri avi; anche se ci sono stati e ci sono tuttora piaghe aperte e sanguinanti come il terrorismo , la mafia, la corruzione; la Repubblica continua ad essere una scelta importante che ci rende protagonisti attivi della vita democratica e sociale. Tutto questo, però, postula la consapevolezza del nostro status di cittadini, dei nostri diritti e dei nostri doveri e dell’impegno quotidiano che ognuno di noi deve metterci nell’espletare il ruolo che occupa in società, lavorando con passione, tenacia, coerenza ed onestà.

Ritengo, tuttavia, che questa opera di diffusione della cultura della legalità, non disgiunta da un excursus storico sia sulle vicende che hanno condotto gli italiani il due giugno del 1946 a scegliere la Repubblica, sia sulle vicende turbolente che hanno tentato ripetutamente di minarne i valori condivisi costituisca un patrimonio culturale che non può essere trascurato, ma che deve essere proposto ai giovani fin dalla più tenera età. I giovani, infatti, dovrebbero prendere coscienza delle origini della nostra Repubblica e del sacrificio di tante persone in difesa dei valori democratici, per poterli spontaneamente sentire propri e, quindi, amarli, rispettarli, difenderli in maniera civile e pacifica ampliando i proprio orizzonti e aprendosi nel contempo, come la sfida del terzo millennio ci impone, a nuove forme di solidarietà e di accoglienza che solo grazie a un patrimonio culturale democratico abbraccino, trascendendo lo status di Cittadino, tutta l’Umanità.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                 

(Giovedì, 1° giugno 2017)

 

L'Italia è un'azzardopoli a cielo aperto. I dati fanno davvero impressione: per il gioco si spendono 7,9 miliardi al mese, 260 milioni al giorno, 11 milioni per ciascuna ora, 181 mila euro al minuto, con una spesa annua pro capite di 1.583 euro! (Fonte: Mosaico di Pace 05/2017). Si può giocare dovunque, negli esercizi pubblici ma anche online "comodamente" nelle nostre case. Siamo bombardati di pubblicità su tutti i mass media. Il frutto avvelenato di tutto ciò è che migliaia di persone e le loro famiglie si rovinano per il "gioco". Non si capisce perché lo Stato ancora sia reticente ad intervenire in modo deciso, visto che, tra l'altro, ormai non ci guadagna più niente perché spende, per curare quasi un milione di cittadini affetti da azzardopatia, circa 38.000 euro procapite all'anno per un costo che è arrivato a 38 miliardi euro (Fonte: Mosaico di Pace 05/2017). La gestione del gioco d'azzardo è un campo fertile per varie lobbies e per le mafie che riciclano denaro e praticano l'usura. Sarebbe il momento di "spezzare" il gioco eliminando la pubblicità dell’azzardo da tutti i mass media (giornali, radio, televisioni. ecc.), eliminando, senza alcuna eccezione le slot machines da tutti gli esercizi pubblici (bar, tabacchi, ecc.), implementando e potenzando in tutte le Regioni e i Comuni normative che stabiliscano, attraverso la diretta conoscenza del territorio e della popolazione, in maniera restrittiva, le distanze delle sale giochi dai centri sensibili (scuole, ospedali, uffici pubblici, ecc,) e la limitazione dei tempi di apertura di queste. E' questo il senso della condivisibile proposta nata a Napoli su iniziativa di alcune associazioni, fondazioni e di cittadini insieme a padre Alex Zanotelli e che nel prossimo autunno sarà oggetto di una specifica campagna di raccolta firme. Diamo un taglio al gioco d'azzardo.

(Lunedì, 22 maggio 2017)

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CHIESA EVANGELICA VALDESE


 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per leggere

I sentieri della meditazione

Comunità di Bose

Un'introduzione alle via cristiane, induiste e buddiste della meditazione. Se meditare oggi è quasi una "moda", ci viene invece spiegato come la meditazione ha le sue profonde radici nella fede e nella spiritualità. Talvolta è necessario un maestro e bisogna gestire con rigore e prudenza il desiderio di percorrerne ogni via passando da una spiritualità all'altra. (27 agosto 2024)

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Roberto Esposito

I volti dell'avversario - L'enigma della lotta con l'Angelo

Genesi 32,23-33 racconta di una  lotta tra Giacobbe, uno dei patriarchi di Israele, ed un misterioso personaggio al guado dello Iabbòq. Chi è costui? Un altro uomo, un dio, un angelo, un demone, l'ombra di Giacobbe stesso. L'autore compie un complesso percorso, anche con l'aiuto della psicanalisi, dell'arte e di altri scritti che in qualche modo richiamano la vicenda o la ricordano, per tentare di spiegare ciò che è successo. Ma la spiegazione, come per tutte le altre storie della Bibbia, va trovata nel proprio cuore attraverso i propri occhi e la propria sensibilità.  (28 giugno 2024)

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Pietro Stefani

David Assael

Storia culturale degli ebrei

Undici capitoli (i primi sette curati da Pietro Stefani e gli altri quattro da Davide Assael) in cui è condensata una storia millenaria. Una storia affascinante che aiuta a comprendere anche l'attualità. In continua tensione tra universale e particolare. (6 maggio 2024)

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Primo Levi

Il sistema periodico

Un vero e proprio capolavoro. Tra la chimica e l'autobiografia, Primo Levi si destreggia meravigliosamente nelll'arte della scrittura. (19 marzo 2024)

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Franco Cardini

Marina Montesano

Donne Sacre

L'esclusione delle donne dal sacerdozio religioso, non ne ha impedito il "protagonismo" nella veste di donne sacre, donne che trascendono l'umano e che possono essere tanto fonte di luce che di tenebre. (5 febbraio 2024).

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Francis Scott Fitzgerald

ll grande Gatsby

Chi era davvero questo Gatsby? Sicuramente un uomo innamorato di Daisy. Ma poi? La domanda rimane irrisolta anche alla fine del romanzo. (16 dicembre 2023)

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Gustavo Zagrebelsky

Qohelet - La domanda

Una lettura fuori dai "canoni" della teologia. Tutto è vanità, niente altro che vanità. Tutto nel Qohelet gira intorno al vuoto e al non senso dell'esistenza e anche della morte. Solo chi è disponibile a provare davvero le gioie e i dolori della vita può sfuggire all'inesorabile sentenza dell'Ecclesiaste. (11 dicembre 2023)

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A cura di Guido Ceronetti

Il Cantico dei Cantici

Il Cantico dei Cantici nella sua dimensione erotica, mistica, sapienziale. (11.11.2023)

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Adin Steinsaltz

Cos'è il Talmud

Una bella passeggiata che ci introduce all'origine, ai contenuti, alle scuole, ai metodi dell'interpretazione del Talmud. Il Talmud, conclude l'autore, non è mai stato completato, perché l'interpretazione procede sempre. (1 novembre 2023)

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Valeria Tron

L'equilibrio delle lucciole

Di fronte alle crisi delle nostre vite una fonte di riparazione può diventare il ritorno in quei luoghi dove ci è possibile riscoprire chi siamo. Così fa Adelaide che, dopo una storia d'amore fallita, ritorna nella sua Val Germanasca dove ritrova Nanà che, in una dimensione di aiuto reciproco, la restituisce alla vita e all'amore. (30 agosto 2023)

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Roberto Breschi

Un prete al Sinodo Valdese

Un prete cattolico e il suo incontro con l'ecumenismo. Il significato della sua pluriennale partecipazione al Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. (28 agosto 2023)

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Lidia Maggi

Protestantesimo

Partendo da un excursus sui "4 Sola" della Riforma di Lutero, l'autrice ci conduce per mano ed in modo semplice a comprendere il significato delle varie diramazioni che la Riforma ha poi preso. L'agevole volume si conclude con alcune considerazioni sullo stato delle chiese protestanti in Italia, ma soprattutto sul significato autentico e attualizzato dello "scisma" della chiesa d'occidente del XVI secolo. (17 agosto 2023) 

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