La storiaccia del "Gran ballo fascista" a Roma, dimostra ancora una volta la necessità di mantenere viva la memoria, di parlare ai ragazzi senza alimentare confusione o addirittura revisionismi. Perché, quella del ventennio fascista è stata una pagina davvero "nera" e dolorosa della nostra storia che nessun "gran ballo" potrà mai salvare.

(Domenica, 19 febbraio 2017)

Tra tante brutture, amnesie, nuovi muri, Grexit, Brexit, nuovi e vecchi fascismi, la vittoria di Sadiq Khan a Londra (primo musulmano in Europa ad ottenere un così importante risultato) è finalmente un grande segno di speranza... Se si è stati almeno un giorno a Londra, una delle città più cosmopolite e multiculturali del mondo, ci si può chiedere come mai ciò sia avvenuto con tanto ritardo. Ma va bene così, auguri al nuovo Major...

(Domenica, 8 maggio 2016)

La posta in gioco tra il Sì e il No nel prossimo referendum costituzionale non è il Senato ma è l’abbandono della Costituzione vigente e la sua sostituzione con un sistema di democrazia dimezzata in cui i valori e i diritti riconosciuti nella prima parte della Carta, da cui dipendono la vita, la salute e la possibile felicità dei cittadini, sarebbero isolati e neutralizzati per lasciare libero campo al potere del denaro e delle sue istituzioni nazionali e sovranazionali. Questo, col supporto di una legge elettorale congegnata per dare tutto il potere a un solo partito, è il disegno delle riforme istituzionali oggi sottoposte al popolo come nuove, ma concepite da vecchi politici, nostalgici dei modi spicciativi di governo di un lontano passato.

Mettendo mano alla Costituzione questi politici vogliono riaprire vecchie questioni di democrazia risolte da tempo e da cui non si può tornare indietro: divisione dei poteri, sovranità popolare, fiducia parlamentare ai governi senza vincolo di disciplina di partito, libertà e diritti sottratti all’arbitrio dei poteri, anche se espressi dalle maggioranze. Si sarebbero dovute fare al contrario riforme rivolte al futuro, a partire dalla domanda sul perché i diritti al lavoro e a condizioni economiche e sociali che non impediscano il pieno sviluppo della persona umana, pur sanciti in Costituzione, non si sono mai realizzati, e non certo per colpa solo del Senato. È questa domanda, non quella sul numero dei senatori, che avrebbe risvegliato la coscienza pubblica, a cominciare dai giovani oggi così disperati, e curato la piaga sociale dell’assenteismo e dell’indifferenza.

La Costituzione è un bene comune e, pur provenendo ciascuno da parti diverse, comune deve essere la battaglia di uomini e donne per la sua cura e la sua difesa, ognuno lottando però con i suoi colori e con le sue bandiere. I cristiani già altre volte, in momenti cruciali della storia della Repubblica, sono stati determinanti con le loro scelte nei referendum per un avanzamento della democrazia e della laicità e per tenere aperta la via di vere riforme. Oggi come cattolici ci sentiamo di nuovo chiamati a votare NO alle spinte restauratrici, e così ci saranno dei “Cattolici del No” in questo referendum. Allo stesso modo speriamo nell’impegno di molti altri cristiani di ogni denominazione e confessione. Ugualmente voteranno No moltissimi che cristiani o credenti non sono, magari anche più motivati e determinati di noi. Ma noi, che pur non siamo soliti nominare la fede nella lotta politica, questa volta diciamo No proprio come cattolici, rispettando in ogni caso quanti saranno spinti da motivazioni diverse.

"Io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù."

(Pier Paolo Pasolini)

(Lunedì, 2 novembre 2015)

 

Le storie dei migranti che, in questi giorni, stiamo ascoltando, guardando, leggendo sono davvero devastanti, spezzano il cuore. Non dobbiamo assuefarci, non dobbiamo pensare che ormai siano una notizia come un'altra, come titoli che passano fuori dalle nostre coscienze, perchè sono storie di uomini che ci interrogano profondamente, che ci interpellano sulla nostra visione del mondo. La stessa espressione extracomunitari crea separazione, divisione: noi da una parte, loro da un'altra. Non ci sono extracomunitari, ma solo persone. Noi in Cina allora saremmo extracinesi, negli Stati Uniti extraamericani e così via. Ai noi e ai nostri figli dovrebbe essere impedito di studiare e lavorare all'estero, perchè "rubiamo" alle popolazioni locali. Ognuno di noi é extra rispetto a qualcosa. Ogni confine, ogni barriera non è naturale, ma è creata artificialmente dall'uomo. Ogni persona ha il diritto ad essere felice. Le migrazioni sono un fenomeno che trova la sua origine nella notte dei tempi. Nessuno potrá fermarle, né il filo spinato, né i cannoni, né le ruspe. Noi stessi siamo il frutto dell'intreccio di popoli e di sangue. Siamo tutti meticci. Nessun uomo è straniero. Se prendiamo il solo dato economico, i paesi che hanno accolto più migranti, sono più progrediti di quelli che li hanno respinti sistematicamente. La recente apertura della Germania ai profughi siriani è dettata più che da motivi umanitari, da utilità economiche e demografiche. Ricordiamoci di quando i migranti eravamo noi italiani (comunque lo siamo tuttora) e di come eravamo "brutti, neri, sporchi e cattivi", di come "portavamo malattie". Rileggiamoci la storia di Sacco e Vanzetti e del vero motivo per il quale sono stati condannati a morte.

C'è sempre un sud che é più a sud del nostro. Ma attenzione che, ragionando così, un giorno magari non troveremo più nessuno disponibile a difendere la nostra condizione. La storia, che é grande maestra, insegna. "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare" (Bertolt Brecht).

Dovremmo, invece, fare sempre più nostri i sentimenti di accoglienza e compassione e renderli contagiosi nei nostri rapporti interpersonali, nelle nostre amicizie. E' più difficile di quanto si possa immaginare. Ci sono tanti pregiudizi, tanti egoismi e il messaggio evangelico di accoglienza, "ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25,35), è una Parola dura che non riusciamo a capire in pieno, neanche quando siamo devotissimi cattolici e genuflessi di fronte alle nostre belle statue. Ma le persone valgono molto di più delle statue. "Chi salva una persona, salva il mondo intero", recita il Talmud. Per fortuna, però, ci sono tante persone, degli "angeli", che ogni giorno sono impegnati a salvare questi nostri fratelli, ad accoglierli e provare a dare loro una speranza. Pensiamo a migliaia di volontari, a Emergency a Medici Senza Frontiere ad Amnesty alla Caritas. Sono uomini commoventi. Ecco, facciamoci commuovere da loro e, se ci è possibile, diamo loro una mano. Ricordiamoci che siamo debitori di questi popoli che fuggono, perchè fuggono dalle guerre che abbiamo loro imposto, fuggono dal nostro colonialismo, dalla nostra economia di rapina, dalla schiavitù che abbiamo teorizzato e praticato, dai traffici di armi dei nostri affaristi in giacca e cravatta. E' un debito che non estingueremo mai, ma almeno restituiamo loro un minimo di accoglienza e di amore. Poi, pensiamo ancora che, per puro caso, siamo nati da questa parte del mondo, se fossimo nelle loro scarpe, o meglio nei loro piedi nudi, avremmo magari una visione "leggermente" diversa delle cose.

(Lunedì, 31 agosto 2015)

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CHIESA EVANGELICA VALDESE


 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per leggere

I sentieri della meditazione

Comunità di Bose

Un'introduzione alle via cristiane, induiste e buddiste della meditazione. Se meditare oggi è quasi una "moda", ci viene invece spiegato come la meditazione ha le sue profonde radici nella fede e nella spiritualità. Talvolta è necessario un maestro e bisogna gestire con rigore e prudenza il desiderio di percorrerne ogni via passando da una spiritualità all'altra. (27 agosto 2024)

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Roberto Esposito

I volti dell'avversario - L'enigma della lotta con l'Angelo

Genesi 32,23-33 racconta di una  lotta tra Giacobbe, uno dei patriarchi di Israele, ed un misterioso personaggio al guado dello Iabbòq. Chi è costui? Un altro uomo, un dio, un angelo, un demone, l'ombra di Giacobbe stesso. L'autore compie un complesso percorso, anche con l'aiuto della psicanalisi, dell'arte e di altri scritti che in qualche modo richiamano la vicenda o la ricordano, per tentare di spiegare ciò che è successo. Ma la spiegazione, come per tutte le altre storie della Bibbia, va trovata nel proprio cuore attraverso i propri occhi e la propria sensibilità.  (28 giugno 2024)

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Pietro Stefani

David Assael

Storia culturale degli ebrei

Undici capitoli (i primi sette curati da Pietro Stefani e gli altri quattro da Davide Assael) in cui è condensata una storia millenaria. Una storia affascinante che aiuta a comprendere anche l'attualità. In continua tensione tra universale e particolare. (6 maggio 2024)

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Primo Levi

Il sistema periodico

Un vero e proprio capolavoro. Tra la chimica e l'autobiografia, Primo Levi si destreggia meravigliosamente nelll'arte della scrittura. (19 marzo 2024)

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Franco Cardini

Marina Montesano

Donne Sacre

L'esclusione delle donne dal sacerdozio religioso, non ne ha impedito il "protagonismo" nella veste di donne sacre, donne che trascendono l'umano e che possono essere tanto fonte di luce che di tenebre. (5 febbraio 2024).

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Francis Scott Fitzgerald

ll grande Gatsby

Chi era davvero questo Gatsby? Sicuramente un uomo innamorato di Daisy. Ma poi? La domanda rimane irrisolta anche alla fine del romanzo. (16 dicembre 2023)

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Gustavo Zagrebelsky

Qohelet - La domanda

Una lettura fuori dai "canoni" della teologia. Tutto è vanità, niente altro che vanità. Tutto nel Qohelet gira intorno al vuoto e al non senso dell'esistenza e anche della morte. Solo chi è disponibile a provare davvero le gioie e i dolori della vita può sfuggire all'inesorabile sentenza dell'Ecclesiaste. (11 dicembre 2023)

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A cura di Guido Ceronetti

Il Cantico dei Cantici

Il Cantico dei Cantici nella sua dimensione erotica, mistica, sapienziale. (11.11.2023)

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Adin Steinsaltz

Cos'è il Talmud

Una bella passeggiata che ci introduce all'origine, ai contenuti, alle scuole, ai metodi dell'interpretazione del Talmud. Il Talmud, conclude l'autore, non è mai stato completato, perché l'interpretazione procede sempre. (1 novembre 2023)

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Valeria Tron

L'equilibrio delle lucciole

Di fronte alle crisi delle nostre vite una fonte di riparazione può diventare il ritorno in quei luoghi dove ci è possibile riscoprire chi siamo. Così fa Adelaide che, dopo una storia d'amore fallita, ritorna nella sua Val Germanasca dove ritrova Nanà che, in una dimensione di aiuto reciproco, la restituisce alla vita e all'amore. (30 agosto 2023)

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Roberto Breschi

Un prete al Sinodo Valdese

Un prete cattolico e il suo incontro con l'ecumenismo. Il significato della sua pluriennale partecipazione al Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. (28 agosto 2023)

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Lidia Maggi

Protestantesimo

Partendo da un excursus sui "4 Sola" della Riforma di Lutero, l'autrice ci conduce per mano ed in modo semplice a comprendere il significato delle varie diramazioni che la Riforma ha poi preso. L'agevole volume si conclude con alcune considerazioni sullo stato delle chiese protestanti in Italia, ma soprattutto sul significato autentico e attualizzato dello "scisma" della chiesa d'occidente del XVI secolo. (17 agosto 2023) 

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