Sono un europeista convinto e mi dispiace assistere agli egoismi "patriottici" di alcuni Paesi della UE. Penso soprattutto a quelli dell'ex blocco sovietico. Come la Polonia che nel 2014-2020 incasserà 110 miliardi di euro, però quando c'è da essere solidali si ritira nei propri "confini". Ma i "confini" sono solo "limiti" che prima o poi saranno abbattuti. La storia non ha mai avuto un percorso lineare, si fanno due passi in avanti poi se ne fa uno indietro, ma si prosegue. Ai "profeti di sventura", a quelli che hanno sempre nostalgia di una mitica "età dell'oro", vorrei semplicemente dire che tale età non è mai esistita. Prendiamo gli ultimi cento anni: due guerre mondiali, il nazi-fascismo, la guerra fredda con l'incubo nucleare, lo stragismo, il terrorismo e chi più ne ha più ne metta. Come canta Francesco De Gregori però "la Storia siamo noi" e dobbiamo sentirci partecipi di questa Storia, perché nessuno né è escluso. Mi ha colpito, qualche sera fa, ascoltare una mia amica che così si è espressa: "molte persone e tanti giovani hanno smesso di essere cittadini". Allora critichiamo, indigniamoci ma in modo partecipativo e generativo. Torniamo a essere cittadini non solo dell'Italia e dell'Europa, ma del Mondo intero e, soprattutto, restiamo Umani.
(Domenica, 8 luglio 2017)