L’esportazione della democrazia e dei diritti umani secondo l’Occidente:
Aveva visto bene Gino Strada, autentico profeta del nostro tempo a dire: “Io non sono pacifista, io sono contro la guerra” e "Se l'uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l'uomo". Quelle che molti politici italiani stanno piangendo in questi giorni sono solo delle lacrime di coccodrillo. Nessuno gli ha dato ascolto, se non la povera gente di cui ha guarito le ferite senza fare distinzione alcuna.
(Lunedì, 16 agosto 2021)
L'ascolto è la base della comunicazione, del dialogo. Senza l'ascoltare non c'è il comunicare e non è possibile alcun dialogare. Qualche volta siamo indotti a pensare che l'ascolto sia solo qualcosa di passivo, in cui non esercitiamo alcuna nostra facoltà. Ma, l'ascolto è un arte che dovrebbe coinvolgere in pieno ogni dimensione della nostra umanità, significa tuffarci, con il nostro cuore e con la nostra razionalità, nella comprensione dell'universo in cui viviamo, gioiamo e soffriamo. Sicuramente c'è una predisposizione "naturale" all'ascolto, ma si può anche "imparare", "esercitarsi" ad ascoltare. Propongo qui le 7 regole dell'arte dell'ascoltare curate da Marianella Sclavi di Ascolto attivo.
(Sabato, 14 agosto 2021)
Ho paura dei fanatici, ho paura degli intolleranti, ho paura dei razzisti, ho paura di chi non riconosce la dignità di ogni essere umano, ho paura di chi crede di avere tutto il mondo nelle sue tasche, ho paura di chi camuffa il male come bene, ho paura di chi dice che Dio è solo con lui ("Gott mit uns", "Dio è con noi" era il terribile motto impresso sulle fibbie dei soldati nazisti). Benedico chi fa della propria vita una benedizione (un capolavoro) per se e per gli altri. Benedico chi è un germoglio di autentico bene, di quel bene che io stesso non sono capace di fare.
(Sabato, 17 luglio 2021)
La “nota diplomatica” della “Santa sede” (che evidentemente tanto Santa non è) contro il ddl Zan è stato un atto incredibile, gravissimo, frutto di retaggi oscuri del Medioevo. Ve lo immaginate Gesù che produce un papiro o una pergamena alle autorità del tempo per escludere qualcuno/a? Stento ancora a crederci. Poi leggo di tanti amici cattolici che, in buona fede, stanno provando a metterci una pezza distinguendo tra gerarchia e popolo di Dio o con formali argomentazioni giuridiche. Leggo di vescovoni e suore supponenti che dalla loro altezza siderale provano a difendere l’indifendibile. A questi ultimi non so cosa dire, perché la risposta è già nella loro presunzione. A miei amici cattolici, spero non me ne vogliano, dico che appartengono ad un chiesa gerarchica e verticistica, dove l’obbedienza al vescovo e al papa re, con tutti i relativi contorni anche di superstizione, è l’essenza della loro fede religiosa. Quindi o accettano quello che la gerarchia decide al posto loro o se ne vanno (non ci sono tante alternative). Io, qualche anno fa, l’ho fatto, con molta sofferenza, ma con un senso di grande liberazione, non rinnegando il passato ma con la consapevolezza che la fede in Gesù non si trova in una dottrina, in uno stato, in guardie svizzere, in banche e neanche in corpi diplomatici.
(Giovedì, 24 giugno 2021)
Io spero che Saman Abbas sia ancora viva, che qualcuno/a abbia avuto il coraggio di metterla in salvo, che sia in qualche modo riuscita a fuggire. Mi colpisce la reticenza a parlarne da parte di chi si è posto/a sempre dalla parte dei migranti, come se temesse di apparire fuori luogo, di non essere in linea con i propri valori dell’accoglienza, quasi fosse un tabù. Invece, proprio per la coerenza con la nostra visione di una società aperta e libera, dobbiamo dirlo chiaramente che chi compie atti così atroci è un criminale della peggiore specie, anche perché non è la prima volta che episodi del genere si verificano. È qualcosa di aberrante anche solo pensare che tutta una famiglia abbia concorso a un "delitto d’onore" così efferato. E dov’è l’onore? Dov’è l’onore delle infibulazioni e di ogni genere di abuso? Ci dovrebbe essere solo il disonore, lo stigma civile e sociale per chi costringe a queste pratiche di violenza. Non c’è neanche la “giustificazione” religiosa perché il Corano vieta i matrimoni combinati e i femminicidi. Tali azioni sono “frutto” di pratiche tribali alle quali spesso acconsentono altre donne della famiglia. Allora diciamolo chiaro, se abbiamo fatto passi da gigante nel campo dei diritti umani, tali diritti devono valere per tutte e tutti. Lo Stato, inteso come istituzione, dovrebbe impegnarsi di più a tutelarli, noi a denunciarli e a creare un cordone di protezione intorno alle potenziali vittime.
(Venerdì, 11 giugno 2021)
E' lo spazio del dubbio che alimenta la fede. Senza dubbio non vi può essere alcuna fede. I quattro Vangeli sono certamente “buona novella”, ma sono anche dei manuali dell’incredulità, del tradimento e del dubbio, sino a quello più drammatico di Gesù sulla croce “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Marco 15,34). Quel grido di disperazione troverà risposta il terzo giorno, ma ci coinvolge, riguarda in pieno la nostra umanità. Essere credenti, quindi, non ci esonera dal dubitare anzi ci sprona ad abbandonare le nostre zone di comfort, ad uscire dalle nostre sicurezze per andare incontro al mistero inaudito di un Dio che si è fatto uomo per noi. Le nostre domande, anche quelle più radicali, ci accompagnano e non dobbiamo temerle. Sono il segno della nostra vitalità, del nostro essere in ricerca, del fatto che non ci consideriamo arrivati. Ci conducono per mano e pian piano ci liberano dalle nostre certezze effimere di uomini, certezze che rischiano di mantenerci schiavi e schiave dei nostri idoli.
(Domenica, 30 maggio 2021)