La “nota diplomatica” della “Santa sede” (che evidentemente tanto Santa non è) contro il ddl Zan è stato un atto incredibile, gravissimo, frutto di retaggi oscuri del Medioevo. Ve lo immaginate Gesù che produce un papiro o una pergamena alle autorità del tempo per escludere qualcuno/a? Stento ancora a crederci. Poi leggo di tanti amici cattolici che, in buona fede, stanno provando a metterci una pezza distinguendo tra gerarchia e popolo di Dio o con formali argomentazioni giuridiche. Leggo di vescovoni e suore supponenti che dalla loro altezza siderale provano a difendere l’indifendibile. A questi ultimi non so cosa dire, perché la risposta è già nella loro presunzione. A miei amici cattolici, spero non me ne vogliano, dico che appartengono ad un chiesa gerarchica e verticistica, dove l’obbedienza al vescovo e al papa re, con tutti i relativi contorni anche di superstizione, è l’essenza della loro fede religiosa. Quindi o accettano quello che la gerarchia decide al posto loro o se ne vanno (non ci sono tante alternative). Io, qualche anno fa, l’ho fatto, con molta sofferenza, ma con un senso di grande liberazione, non rinnegando il passato ma con la consapevolezza che la fede in Gesù non si trova in una dottrina, in uno stato, in guardie svizzere, in banche e neanche in corpi diplomatici.
(Giovedì, 24 giugno 2021)