La festa della Repubblica è la festa contro la barbarie di ogni dittatura
Oggi facciamo memoria della nascita della Repubblica Italiana.
Il 2 giugno 1946 si svolse il Referendum per la scelta tra Repubblica e Monarchia al quale parteciparono, per la prima volta in un’elezione politica (si eleggeva anche l’Assemblea Costituente), pure le donne.
Tuttavia, nel ricordare quel giorno, non possiamo dimenticare le tenebre e gli orrori che l’Italia subì con il fascismo e con il nazifascismo.
Per più di venti anni, dal 28 ottobre 1922 (marcia su Roma) al 25 aprile del 1945 (giorno della Liberazione) il nostro Paese visse il periodo più buio della sua storia.
La presa del potere con squadracce armate, la violenza gratuita, la persecuzione sociale, religiosa e politica, gli omicidi politici, la soppressione di ogni forma di libertà, la cancellazione di ogni opposizione al regime e del diritto a “pensare”. La delazione, anche all’interno delle famiglie, come strumento per minacciare e annientare il “nemico”. Le leggi razziali, la partecipazione attiva alla Shoah, all’internamento e alla morte di milioni di omosessuali, disabili, zingari. Le “imprese” coloniali e criminali in Africa. Una guerra che ridusse l’Italia ad un cumulo di macerie morali e materiali.
Una barbarie infinita.
La salvezza la dobbiamo a donne e uomini che, nonostante la “convenienza” personale consigliasse il contrario, non abbassarono la testa, non si diedero per vinti e, anche al costo delle loro vite, ci riconsegnarono la dignità.
Di fronte a questi uomini e donne possiamo solo inginocchiarci, essere loro eternamente grati per gli ideali che si incarnarono nei loro corpi per diventare lotta e sacrificio per la Pace, la Libertà e la Solidarietà, ideali che poi diedero vita alla nostra Costituzione.
A tutte e a tutti loro siamo debitori e debitrici.
Buona festa della Repubblica!
(Giovedì, 2 giugno 2022)