È un dolore straziante.
Sarebbe ora di dire basta.
L’ultima tragedia negli Stati Uniti conta l’uccisione di 19 bambini e bambine, di due maestre e del marito di una di loro che è “crepato” d’infarto per il dolore.
Cosa serve altro?
Purtroppo, in queste storie angoscianti, gli Stati Uniti dimostrano il loro essere “fieramente” bigotti.
In molti Stati si fanno “battaglie” ideologiche “pro-life” contro l’aborto. Probabilmente, a livello federale, sarà abolito il diritto all’interruzione di gravidanza, ma poi per non perdere i voti e i soldi della lobby potentissima delle armi, la NRA, non si proteggono i bambini, le bambine e le persone già vive. Dei loro destini ai “pro-life” non importa proprio niente, almeno fino a quando qualcuno/a di loro non venga coinvolto/a.
Mi piacerebbe vedere la stessa “tigna” nello schierarsi contro l’acquisto e il possesso libero delle armi.
Negli Stati Uniti siamo arrivati al paradosso che chiunque frequenta delle strutture collettive, nonostante ci si dovrebbe sentire più sicuri, rischia la vita ogni giorno.
Piangeremo ancora per la prossima ineluttabile strage, chiedendoci ogni volta: perché?
Perché sino a quando ci sarà anche una sola pistola in circolazione, in qualsiasi luogo del mondo, saremo tutti più insicuri.
Anche tutte le guerre e tutti conflitti armati che affliggono la nostra terra ne sono la tragica conferma.
(Venerdì, 27 maggio 2022)