Appunti di viaggio

“Donna, vita, libertà”.
È questo lo slogan con il quale le nostre sorelle iraniane stanno lottando e morendo per la sconfitta della tirannide nel loro Paese.
Non pensiamo sia una cosa che, con l’aria che tira, non ci riguardi in prima persona.
La loro lotta, potrebbe diventare concretamente a breve anche la nostra.
C’è un progressivo degrado e restringimento delle libertà civili e sociali.
Stati Uniti, Russia, Iran, Egitto, Afghanistan, Cina, Ungheria, Polonia e potremmo andare avanti.
In Turchia poi è stata approvata una vaga “Legge sulla disinformazione” che punisce, con il carcere da uno a tre anni, chiunque pubblichi e/o condivida, anche online, “fake news” che possano mettere in pericolo la “pace pubblica e sociale”.
E chi stabilisce se disturbi la “pace pubblica e sociale”?
Erdogan, ovvio.
Noi come presidio abbiamo la Costituzione, ma restiamo vigili.
In un modo o in un altro, ci proveranno.
Sono “anime nere”, sono minoranza nel Paese ma presumono di avere i “pieni poteri”.
 
(Sabato, 15 ottobre 2022)

Oggi Liliana Segre, inaugurando al Senato, la XIX legislatura, ha pronunciato un discorso denso di contenuti, intessuto di valori, di alto profilo istituzionale.
Parole che le sono uscite dal cuore, con le quali ha inteso rimarcare:
- il valore assoluto della nostra Costituzione, nata dal sacrificio di migliaia di uomini e donne, dalla lotta di resistenza contro il fascismo;
- il principio di eguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione, contro ogni discriminazione di qualsiasi genere e natura;
- il valore della libertà di ogni popolo, della Pace nella ricerca della verità e della giustizia;
- il rispetto delle nostre Istituzioni Repubblicane poste a garanzia dei principi democratici e della stessa nostra libertà;
- Il valore di riconoscersi in alcune date simbolo come il 25 aprile, l’1 maggio, il 2 giugno.
È’ un appello lanciato a tutte le cittadine e i cittadini, e quindi all’intera comunità politica, a vigilare, a non girarsi mai dall’altra parte.
Grazie senatrice, lo faremo.
 
(Giovedì, 13 ottobre 2022)

Se mi chiedono se sono ”pacifista”, rispondo: si, sono un uomo di pace.
Ma essere uomini di pace non significa essere equidistanti.
Affermare di essere equidistanti è un sintomo di ambiguità e di nascondimento.
L’equidistanza è sempre una forma di ipocrita “quieto vivere”.
Essere uomini e donne di pace vuol dire, secondo me, prima ricercare e riconoscere, senza pregiudizi e ideologismi, le responsabilità politiche, storiche e contingenti dei conflitti, quindi lavorare per la Pace.
Non c’è Pace senza Giustizia.
 
(Mercoledì, 12 ottobre 2022)

La vita è come il viaggio, il viaggio è come la vita.
Sia la vita che il viaggio richiedono di camminare, ma anche di sostare.
Quando cammini lo fai magari sino allo sfinimento, sino a sentire i tuoi piedi e tutto il tuo corpo indolenziti.
Poi però ti devi fermare.
Se non ti fermi il tuo viaggio non arriverà mai alla meta.
La sosta ti aiuta a riprendere fiato, ma anche a riflettere sul cammino che hai fatto.
La sosta ti aiuta a ridefinirti come uomo e come donna, a guardare con speranza a nuovi orizzonti.
La sosta ti aiuta a riprendere il cammino.
 
(Lunedì, 10 ottobre 2022)

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