Con questa prima riflessione ha inizio la mia collaborazione con il blog della Uildm di Chiaravalle Centrale. Desidero ringraziare il mio amico, Giovanni Sestito, presidente della sezione, per avermi dato l'opportunità di utilizzare questo spazio.
Ho deciso di chiamare questa rubrica “dalla parte di…”. L’ispirazione mi è arrivata dalla lettura di Apocalisse 3.16 “Tu non sei né freddo né caldo e proprio perché sei tiepido, io sto per vomitarti dalla mia bocca”. Sono parole forti, forse “violente”, ma invitano ognuno di noi a non essere indifferente, ad abbandonare l’ignavia, condannata da Dante nella Divina Commedia. Nella vita di ogni giorno siamo posti continuamente di fronte a situazioni davanti alle quali siamo chiamati a scegliere da che parte stare.
Le parole del Libro dell’Apocalisse mi hanno anche aiutato a riflettere sulla retorica che da più parti si è manifestata in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, retorica secondo la quale lo stesso deve essere un “arbitro imparziale”. Credo che molti hanno usato tale definizione in perfetta buona fede e lo stesso Sergio Mattarella, nel suo discorso al Parlamento dopo l’elezione, si è definito tale: un arbitro imparziale. Ma, la concezione di imparzialità è potenzialmente ambigua, può contenere tutto e niente, di per se non è indice di particolari significati. Faccio un esempio, sperando di non essere frainteso. Davanti alla nostra Carta Costituzionale tale espressione ha poco senso, perché la nostra Costituzione e i principi fondamentali che la stessa esprime vanno difesi strenuamente e per difenderli non si può essere imparziali, si deve stare con nettezza dalla loro parte.
Scegliere la parte con cui stare, può essere doloroso, può comportare scelte, anche difficili, “non convenienti”, ma che vanno compiute nel santuario inviolabile della nostra coscienza.
Tornando alle Sacre Scritture, Pilato sostanzialmente non scelse e la sua “imparzialità” provocò la tortura e la morte ignominiosa di un innocente.
Il 27 gennaio abbiamo celebrato la Giornata della Memoria: le persone che diedero rifugio o, comunque, salvarono migliaia di ebrei, scelsero da che parte stare: da quella del bene, contro l’orrore e il male assoluto.
Un’associazione come la Uildm ha scelto da che parte stare, da quella delle persone con disabilità, per affermare e difendere i loro diritti e la loro dignità.
Altra recente fonte di ispirazione sono state le parole di don Luigi Ciotti, una persona che da tempo, con coerenza, a rischio della propria vita, ha scelto da che parte stare. Nel corso dell’assemblea regionale di Libera, svoltasi a Villaggio Mancuso dal 30 gennaio al 1° febbraio scorso, alla quale ho partecipato, ci ha spronato ancora una volta a scegliere, a non restare nell’ambiguità e a non rimanere a guardare, lasciandoci tre parole chiave e una esortazione. Queste parole chiave sono “responsabilità”, “prossimità” e “concretezza”. L’esortazione, rifacendosi al pensiero di don Tonino Bello, è “essere sovversivi”, come è “sovversivo” il Vangelo. (pubblicato su www.uildmchiaravalle.org)
(Martedì, 10 febbraio 2015)