domenica, 18 marzo 2007
…non possiamo nascondere che talvolta siamo presi dallo sconforto e dalla tristezza, perché qualcosa non va proprio come avremmo voluto, perché quell’amico ci ha deluso, perchè…
…perché tendiamo a crearci di tutto, anche delle persone, immagini e stereotipi nostri, e quando la realtà si allontana da essi allora ci sentiamo spiazzati.
Anche gli altri si creano di noi una loro immagine e pure rimangono sovente delusi dai nostri comportamenti difformi.
E’ l’imperfezione della nostra natura umana, di cui dobbiamo prendere coscienza. Se non lo facciamo rischiamo di rimanere paralizzati, di fare scorrere il nostro tempo in una vita non vissuta.
Ieri sera stavo pensando a tutto ciò, quando mi sono imbattuto in questo pensiero-poesia di Pablo Neruda.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento della felicità.