Tra due giorni si schiuderà il nuovo anno e il nuovo decennio. Dieci anni sono passati dalla fine del ‘900 ma è come se il “secolo breve” fosse ancora tra noi, con i suoi grandi interrogativi, con i suoi grandi problemi tuttora irrisolti. Speriamo che il 1° gennaio 2011 il ventunesimo secolo irrompa realmente e cominci a scrivere una pagina nuova per l’umanità. Una pagina in cui possa trovare finalmente posto la soluzione di quella che è la più grande vergogna del nostro tempo e cioè la condizione di milioni di uomini, donne e bambini che ancora oggi muoiono di fame o per banalissimi (per noi) problemi, come può essere la diarrea. I tanto declamati obiettivi del millennio sono ancora lontani dall’essere raggiunti. Serve perciò una forte virata, una maggiore assunzione di responsabilità da parte sia dei paesi sviluppati, che di quelli più poveri. Pensiamo, per esempio, che bastano poche decine di centesimi di euro per guarire un bambino dal tracoma, terribile malattia degli occhi che può provocare la cecità. E’ possibile fare tanto. I paesi e i cittadini occidentali devono contribuire di più, ma è necessario far comprendere ai governanti dei paesi poveri che molto dipende da loro, che le sorti delle loro popolazioni fanno inesorabilmente i conti con le loro scelte. I paesi più "avanzati" devono smetterla di sfruttare le risorse naturali di questi paesi e di compensare i tiranni oppressori con armi, che alimentando gli innumerevoli conflitti locali generano ulteriore miseria e nuovi profughi, e comunque di arricchirli a spese della maggioranza della popolazione che rimane in condizioni di assoluta miseria, privata dei più elementari diritti individuali, come quello alla salute e all’istruzione.
Un altro tema importante è quello della libertà religiosa. In molti paesi del mondo si continua ad essere incredibilmente perseguitati e a morire per la propria fede. Proprio all'argomento della libertà religiosa Il Papa, per la 44^ giornata mondiale della pace che si celebra il 1° gennaio, ha voluto dedicare il proprio messaggio“Libertà religiosa, via della Pace”. Speriamo che possa rappresentare uno stimolo al dialogo e all’apertura.
Uno sguardo alla nostra Italia ci fa dire che siamo ancora in mezzo al guado, di una crisi politica ed economica che ci fanno vivere in una continua transizione di cui non si riesce ad intravedere lo sbocco finale. Servirebbe anche qui un maggiore senso di responsabilità. La politica deve riacquistare la dignità perduta, in Parlamento e nel Paese. L’economia deve tornare a servire la società e non essere più dominata dalla speculazione finanziaria che tanti guai ha provocato, ricordando che ancora "l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro" (art. 1 della Costituzione) .
Facciamoci comunque gli auguri, perché questo nostro mondo ha ancora tante cose da dirci.
(Giovedì, 30 dicembre 2010)