Riprendo dalla Repubblica di lunedì 18 giugno 2012. Il Dalai Lama ha scritto un libro intitolato "La felicità al di là della religione" che contiene i suoi pensieri e consigli. Una frase provocatoria quasi quanto il sottotitolo: "Una nuova etica per il mondo". Una formula per trovare la felicità. Attraverso l’etica, la giustizia e la compassione. Insomma attraverso l’educazione di se stessi e degli altri. Questo testo è stato scritto per dimostrare che non è necessario appartenere a una chiesa o una scuola spirituale per diventare dei buoni esseri umani. In questa piccola opera da oggi in libreria (per Sperling & Kupfer), il leader spirituale tibetano sostiene fin dalla prefazione che ogni sistema creato dall’uomo, per quanto idealmente buono, può facilmente provocare danni, anziché benefici, a causa della mancanza d’integrità degli individui che lo gestiscono. E questo vale anche – dice – per i principi religiosi. Nonostante l’idea di aiutare i credenti a condurre una vita felice, i precetti, se usati in modo scorretto, senza scrupolo o motivati da avidità ed egoismo, possono generare conflitti e divisioni. Proprio come nel campo del commercio e della finanza. Da qui la serie di consigli pratici che il Dalai Lama (che sarà a Milano il 27 e il 28) elenca come tante pillole di saggezza, sulle quali riflettere e, soprattutto, agire. Penso che sia utile per ripensare tanti luoghi comuni a cui noi cristiani siamo abituati.
(Gaetano Rocca)
(Giovedì, 21 giugno 2012)