"Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano" (Esodo 20,7). Secondo gli "insegnamenti" ricevuti da piccoli al catechismo, è il secondo "comandamento" del "decalogo", delle "dieci parole". Ci è stato spiegato che il suo significato è sostanzialmente "non bestemmiare". Una soluzione semplicistica che, agli occhi di oggi, potrebbe essere ritenuta solo un consiglio di buona educazione ma che, al pari di altre "catechesi", da bambini ci terrorizzava. Infatti, esistono forme molto più gravi della "bestemmia", per come viene genericamente intesa, che "violano" il nome di Dio. Pronunciamo il nome di Dio invano ogni volta che lo trasformiamo in un idolo compiacente ai nostri desideri, alla nostra volontà, ai nostri disegni di dominio, tutte le volte in cui, appropriandocene, diciamo "Dio è con noi", come la frase scritta sulle fibbie dei cinturoni dell'esercito tedesco della prima e seconda guerra mondiale. La Scrittura, proprio per non pronunciare il nome dell'Altissimo, lo designava con il tetragramma YHWH, ma gli autori e i redattori della stessa Scrittura ne violarono a loro volta il nome quando attribuirono a Dio i loro stermini (Giosuè 11,12-15), contravvenendo anche alla Parola "Non uccidere" (Esodo 20,13). Come cristiani abbiamo violato il Suo nome tutte le volte che in suo nome, ma con la nostra violenza, abbiamo ucciso, abbiamo combattutto guerre di religione, abbiamo, in pratica, fatto scomparire popoli millenari con eccidi che davvero gridano giustizia al cospetto del Signore. Non esiste alcuna "teologia" che possa giustificare l'assassinio del fratello. Pronunciamo ancora oggi il Suo nome invano, quando separiamo le persone, quando perseguitiamo le minoranze, quando neghiamo i diritti ai deboli (al povero, allo straniero, alla vedova, all'orfano secondo il linguaggio biblico), "confondendo" la nostra volonta con quella del Signore. Questo è il vero peccato, spezzare le relazioni, tirare sempre Dio dalla nostra parte. Dio però non si fa "tirare" dalla giacchetta, perchè Dio è il Tutto e nessuno può ritenerlo proprio, perchè Dio è Libertà e nessuno può incatenarlo al proprio volere, soprattutto quando è una bramosia di potere, di dominio, di afflizione degli altri, perchè Dio è Armonia dell'universo e fra tutti le donne e gli uomini, perchè Dio è l'Arcobaleno e non un solo colore.

(Sabato, 6 aprile 2019)

Negli anni passati abbiamo creduto che la "rete", anche i social, potessero essere dei mezzi in grado di farci intrecciare relazioni più grandi, più intense, capaci di accrescere la nostra umanità, di costruire una globalità universale dove il locale potesse convivere con il transnazionale secondo uno spirito che avesse come unico obiettivo la pace e il benessere di tutte le persone. Ma la speranza di avere una rete "libera", si é trasformata nell'incubo di una rete brutale, frustrata e cattiva dove i messaggi dell'odio hanno purtroppo la meglio. E' davvero una sconfitta, almeno per il momento. A ciò si aggiunge la considerazione che la rete stessa é percepita, ormai da molti, non come uno strumento ma come un fine e anche come un modo per esaltare il proprio particolare e il proprio egocentrismo a scapito dell'idea di comunità. Certo é più facile distruggere che costruire, è più semplice seminare zizzania che il buon seme, ma dobbiamo riconoscere che questi "cattivi" coltivatori, ci hanno sopraffatto e hanno avuto gioco facile, anche perché abbiamo contribuito ad alimentarli. Ora la domanda è quella di sempre: cosa fare per, quanto meno, attenuare questa spirale perversa pur nella consapevolezza che comunque è ormai radicata nel tessuto sociale, ben più di quanto immaginiamo? Non conosco la risposta, ma una reazione potrebbe essere quella di reintrecciare quel filo di relazioni personali e sociali vere e autentiche, costruite sull'incontro dei volti, di cui forse abbiamo smarrito il valore e la bellezza.

(Sabato, 9 febbraio 2019)

"Tutti i figli di Adamo formano un solo corpo sono della stessa essenza! Quando il tempo affligge con il dolore una parte del corpo (anche) le altre parti soffrono. Se tu non senti la pena degli altri, non meriti di essere chiamato uomo".
Queste parole sono scolpite nell'atrio del Palazzo dell'Onu. Parole antiche del poeta e mistico musulmano Saadi di Shiraz (Iran, 1203-1291); esprimeva un pensiero che è anche un pensiero ebraico e cristiano, ma soprattutto umano.

(Sabato, 23 febbraio 2019)

"...E Polo: - L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'é uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci stanno per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio". (Le città invisibili - Italo Calvino).

(Domenica, 10 febbraio 2019)

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CHIESA EVANGELICA VALDESE


 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per leggere

I sentieri della meditazione

Comunità di Bose

Un'introduzione alle via cristiane, induiste e buddiste della meditazione. Se meditare oggi è quasi una "moda", ci viene invece spiegato come la meditazione ha le sue profonde radici nella fede e nella spiritualità. Talvolta è necessario un maestro e bisogna gestire con rigore e prudenza il desiderio di percorrerne ogni via passando da una spiritualità all'altra. (27 agosto 2024)

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Roberto Esposito

I volti dell'avversario - L'enigma della lotta con l'Angelo

Genesi 32,23-33 racconta di una  lotta tra Giacobbe, uno dei patriarchi di Israele, ed un misterioso personaggio al guado dello Iabbòq. Chi è costui? Un altro uomo, un dio, un angelo, un demone, l'ombra di Giacobbe stesso. L'autore compie un complesso percorso, anche con l'aiuto della psicanalisi, dell'arte e di altri scritti che in qualche modo richiamano la vicenda o la ricordano, per tentare di spiegare ciò che è successo. Ma la spiegazione, come per tutte le altre storie della Bibbia, va trovata nel proprio cuore attraverso i propri occhi e la propria sensibilità.  (28 giugno 2024)

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Pietro Stefani

David Assael

Storia culturale degli ebrei

Undici capitoli (i primi sette curati da Pietro Stefani e gli altri quattro da Davide Assael) in cui è condensata una storia millenaria. Una storia affascinante che aiuta a comprendere anche l'attualità. In continua tensione tra universale e particolare. (6 maggio 2024)

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Primo Levi

Il sistema periodico

Un vero e proprio capolavoro. Tra la chimica e l'autobiografia, Primo Levi si destreggia meravigliosamente nelll'arte della scrittura. (19 marzo 2024)

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Franco Cardini

Marina Montesano

Donne Sacre

L'esclusione delle donne dal sacerdozio religioso, non ne ha impedito il "protagonismo" nella veste di donne sacre, donne che trascendono l'umano e che possono essere tanto fonte di luce che di tenebre. (5 febbraio 2024).

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Francis Scott Fitzgerald

ll grande Gatsby

Chi era davvero questo Gatsby? Sicuramente un uomo innamorato di Daisy. Ma poi? La domanda rimane irrisolta anche alla fine del romanzo. (16 dicembre 2023)

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Gustavo Zagrebelsky

Qohelet - La domanda

Una lettura fuori dai "canoni" della teologia. Tutto è vanità, niente altro che vanità. Tutto nel Qohelet gira intorno al vuoto e al non senso dell'esistenza e anche della morte. Solo chi è disponibile a provare davvero le gioie e i dolori della vita può sfuggire all'inesorabile sentenza dell'Ecclesiaste. (11 dicembre 2023)

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A cura di Guido Ceronetti

Il Cantico dei Cantici

Il Cantico dei Cantici nella sua dimensione erotica, mistica, sapienziale. (11.11.2023)

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Adin Steinsaltz

Cos'è il Talmud

Una bella passeggiata che ci introduce all'origine, ai contenuti, alle scuole, ai metodi dell'interpretazione del Talmud. Il Talmud, conclude l'autore, non è mai stato completato, perché l'interpretazione procede sempre. (1 novembre 2023)

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Valeria Tron

L'equilibrio delle lucciole

Di fronte alle crisi delle nostre vite una fonte di riparazione può diventare il ritorno in quei luoghi dove ci è possibile riscoprire chi siamo. Così fa Adelaide che, dopo una storia d'amore fallita, ritorna nella sua Val Germanasca dove ritrova Nanà che, in una dimensione di aiuto reciproco, la restituisce alla vita e all'amore. (30 agosto 2023)

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Roberto Breschi

Un prete al Sinodo Valdese

Un prete cattolico e il suo incontro con l'ecumenismo. Il significato della sua pluriennale partecipazione al Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. (28 agosto 2023)

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Lidia Maggi

Protestantesimo

Partendo da un excursus sui "4 Sola" della Riforma di Lutero, l'autrice ci conduce per mano ed in modo semplice a comprendere il significato delle varie diramazioni che la Riforma ha poi preso. L'agevole volume si conclude con alcune considerazioni sullo stato delle chiese protestanti in Italia, ma soprattutto sul significato autentico e attualizzato dello "scisma" della chiesa d'occidente del XVI secolo. (17 agosto 2023) 

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