La vittoria di Barack Obama ai caucus (assemblee dove gli elettori si riuniscono per discutere e poi votare) dello stato dell’Iowa è un segnale positivo per il nuovo anno che è appena iniziato. Il risultato conseguito dal senatore democratico in uno stato a prevalente popolazione bianca e, negli stereotipi, piuttosto tradizionalista e conservatrice mette in luce il desiderio di dare un volto nuovo agli Stati Uniti di America, attraverso una politica di radicale cambiamento rispetto a quella devastante (per il mondo intero) dell’era Bush.
Ci sono due aspetti, a mio avviso, da mettere in rilievo. La prima riguarda la contaminazione che, per la sua storia personale, rappresenta Barack Obama, quella contaminazione che può essere la soluzione per superare lo “scontro di civiltà” che l’amministrazione Bush ha teorizzato e propugnato nel corso dei suoi due mandati e che è stato artefice di tanti disastri. Uno scontro di civiltà peraltro escogitato per nascondere gli interessi delle potenti lobbies petrolifere, dei costruttori e dei mercanti di armi. Barack Obama, invece, semina la visione di un’America nuova, più tollerante, meno discriminante, fondata sulla convivenza e sul multilateralismo. Insomma, anche se può sembrare esagerato, un nuovo sogno americano! Tutti noi abbiamo però bisogno di questo sogno perché, anche se qualcuno sostiene che il potere mondiale degli Stati Uniti sta per volgere al suo tramonto, è pure vero che ancora le scelte di Washington influenzano quello che avviene nel resto del mondo e la rottura con le politiche “ignoranti” ed “estremistiche” di George Bush può rappresentare una boccata d’ossigeno per l’intera umanità.
L’altro aspetto è che una grande nazione come gli Stati Uniti d’America non può trasformarsi in una democrazia a successione familiare. Dopo i Bush non è proprio necessario che ritornino i Clinton. Nelle parole di Hillary Clinton si avverte una presunzione esasperata, come se la presidenza degli Stati Uniti le spettasse per diritto divino. Si ritiene una persona più esperta di Barack Obama. Certo nei maneggi del potere sarà sicuramente più esperta, ma c’è da sperare che i cittadini possano invece apprezzare la voglia di cambiamento, la freschezza, l’apertura e i valori di Barack.
Se riuscirà a diventare presidente Barack Obama non avrà un compito facile perché gli Stati Uniti d’America hanno interessi pesanti dappertutto, ma Barack in questo momento incarna la speranza e il mondo ha bisogno di sperare!!!
(Sabato, 5 gennaio 2008)