I bambini testimoni superstiti degli orrori perpetrati nel Darfur hanno disegnato quello che i loro occhi innocenti hanno visto fare agli altri bambini, alla gente dei loro villaggi. Si vedono uomini armati fino ai denti usare violenza, sparare su persone inermi che al massimo tentano di difendersi con il lancio di frecce. Hanno disegnato il loro genocido, uno sterminio etnico che ormai va avanti da diversi anni senza che nessuno riesca a fermarlo.
Quei disegni sono uno schiaffo alle nostre coscienze, all'Onu, ai governi occidentali, sempre pronti ad organizzare guerre ed a intervenire per accaparrarsi petrolio e risorse, ma disinteressati quando ci sono solo da salvare vite umane. Tanto quei bambini non contano, sono poveri, non spostano gli equilibri geopolitici, sono vite a perdere. Peccato per loro che hanno avuto la sfortuna di nascere in quelle terre.
Non ci commoviamo neppure più, se non in casi straordinari quando la televisione, in un eccesso di ipocrita compassione, ci fa fa vedere qualche corpo emaciato o straziato. E ci scappa un: poverini!!!.
Ma basterebbe guardare un attimo ai nostri figli. Quei bambini non sono come loro? Non hanno il diritto di vivere la loro infanzia nel gioco e nella serenità? Dovremmo rimanere scandalizzati da quelle ingiustizie e chiedere ai nostri governi di fare qualcosa. Prima di tutto bloccare il commercio internazionale delle armi. Il profitto dei mercanti di morte e dei loro intermediari (le banche armate) gronda di sangue. Invece gli affari sono affari e si continua a vendere armi in tutto il mondo (l'Italia ha un posto in prima fila), anche a quei governi violenti, come quello del Sudan, che li usano per operazioni di pulizia etnica.
Quanto ne guadagnerebbe l'umanità da una moratoria mondiale nella vendita delle armi e dalla ricoversione delle fabbriche che le producono? E' un sogno ad occhi aperti, ma come sarebbe bello se si realizzasse!!!
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