C’è un viaggio che ogni cristiano dovrebbe fare o, comunque, desiderare di fare: quello a Gerusalemme. Non è viaggio qualunque, come quelli che si possono intraprendere verso qualunque altra parte del mondo, ma è un pellegrinaggio o, meglio, il Pellegrinaggio: quello alla radice della fede, quello che ti fa camminare nei Luoghi da dove tutto è partito, nei posti dove Gesù è passato beneficando, benedicendo per poi morire sul Calvario e, quindi, risorgere. Se davvero lo vuoi, non c’è alcun timore o paura che ti possa fermare e se ci vai, appena rientrato a casa, ti prende una grande nostalgia, ti invade il pensiero irrefrenabile di tornarci appena possibile. La Terra Santa e, soprattutto, Gerusalemme, sono luoghi “magnetici” che ti attirano in maniera davvero potente. Là capisci ancora di più il senso della fede, là il mistero ti avvolge completamente ed entri pienamente dentro le Scritture, nella buona novella del Vangelo. Non ti puoi sottrarre dal ricevere quella linfa: percorrere quei luoghi non è semplicemente guardare le mura, le pietre, i simboli della vicenda umana e divina di Gesù, ma è compenetrarsi in quello che Lui ha vissuto, in tutto ciò che ha dato senso alla Sua missione terrena. Là capisci ancora di più, là preghi per il perdono personale, per la pace e la misericordia universale e perché, tornato a casa, tutta quella grazia che hai ricevuto possa essere donata a tutti coloro che incrocerai nella tua vita.
(Domenica, 22 novembre 2015)