domenica, 14 gennaio 2007
La terribile vicenda di Erba ci ricorda come il male sia sempre in agguato, pronto ad annebbiare, fino ad oscurare, la mente ed il cuore dell’uomo.
Ma non c’è niente di nuovo sotto il sole. La lotta tra il bene ed il male affonda nella notte dei tempi. Caino uccise suo fratello Abele per una stupida storia di gelosia umana.
Non sono d’accordo con chi, molto semplicisticamente e retoricamente sostiene che certi fatti succedono perché viviamo in una società senza più valori. Non è assolutamente vero, anzi proprio una maggiore coscienza del valore della vita ci fa interrogare sul perché di tanta brutalità, sul perché, dopo secoli e secoli di cammino, l’uomo non riesca a trovare altra soluzione ai suoi problemi che l’eliminazione e la distruzione fisica dei suoi simili.
Non penso che sia la mancanza di valori della società moderna a scatenare gli istinti primitivi dell’uomo. Nei secoli passati, in nome anche di valori “supremi”, sono stati commessi atroci crimini “legalizzati”. Forse la verità è che l’uomo continua ad essere, come lo è sempre stato, “homo homini lupus”, cioè un lupo per l’altro uomo.
I sistemi giuridici, anche quelli di origine religiosa (come i dieci comandamenti) sono nati proprio per limitare l’arbitrio nelle attività umane, per formulare regole che potessero garantire la pacifica convivenza tra gli uomini prevedendo anche dure punizioni per scoraggiare i comportamenti violenti. Ma, come la cruda realtà ci dimostra, a volte non sono sufficienti perché il male riesce ad impossessarsi dell’uomo e a provocarlo fuori da ogni ragione.
Allora non resta altro che rimanere ancorati a Dio, Lui che è il Bene assoluto, Lui che solo è la nostra stella luminosa che segna il cammino anche laddove le tenebre sembrano avere la meglio.
Ma le tenebre non prevarranno, perché Dio è più grande.