La Turchia si è ritirata dalla Convenzione di Istanbul del 2011 per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne. Era stato il primo paese ad aderire. Lo ha stabilito un decreto dell’autocrate Erdogan, uno degli uomini più crudeli al mondo. Secondo il provvedimento, la Convenzione mina l’unità e la sicurezza nazionale e “danneggia i valori della famiglia tradizionale”. È la dimostrazione che quando forze retrive, nazionalistiche e religiose, con i loro accoliti, prendono il potere anche i più elementari diritti umani rischiano di essere messi in discussione e fare marcia indietro. Il corpo delle donne da sempre “spaventa” il potere patriarchiale sia politico che religioso, è "tollerato" solo quando considerato un proprio possesso per esercitatarvi su di esso predominio e violenza. In fondo non sono altro che dei vigliacchi paranoici, pericolosi e criminali.
(Domenica, 21 marzo 2021)