Ho un ricordo preciso di quel 16 marzo di quaranta anni fa e dei 55 giorni che ne seguirono. È un ricordo di un immaturo adolescente di terza media. Quella mattina, a scuola stessa, venimmo informati del rapimento di Aldo Moro e dell'assassinio della sua scorta. In quel periodo c'era in "ballo" la tanto agognata partecipazione alla gita di fine anno scolastico, già programmata. I miei genitori e quelli di un mio compagno, questi ultimi molto legati alla DC, non avrebbero più voluto mandarci perché, secondo loro e non solo, c'era il pericolo imminente di un colpo di stato. Sono dovuto ricorrere alla mediazione "forte" di alcuni professori per convincerli a dire di sì. Quel ragazzino è cresciuto e ora si interroga su moltissime cose, ma il clima che si respirava in quei giorni che hanno cambiato, probabilmente in peggio, la storia del nostro Paese, era proprio quello del pericolo di un golpe, o forse il golpe è stato proprio quello.
(Venerdì, 16 marzo 2018)