Sabato 9 giugno 2007
Caro George,
ti scrivo queste poche righe, anzitutto, per darti il benvenuto nel nostro paese. Desidero, però, cogliere l’occasione per dirti due o tre cose. Lo so, tu sei considerato il padrone del mondo. Secondo le categorie umane del potere ciò risponde a verità e sicuramente non avrai tempo per ascoltare le riflessioni di uno qualsiasi come me. Ma proprio la tua posizione di dominio ti carica di responsabilità sull’intero pianeta.
Ti carica di responsabilità per una guerra senza senso innescata per “esportare la democrazia”, ma che ha provocato e provoca migliaia di vittime innocenti, che ha devastato un intero paese trasformandolo in una zona franca del terrorismo internazionale, che rischia continuamente di suscitare uno scontro di civiltà in nome di un Dio che viene strumentalizzato per realizzare ogni tipo di violenza.
Ma George, ti ricordo che Dio è il Signore della pace e della fratellanza tra i popoli e non può essere utilizzato come vessillo per portare e giustificare la guerra ed il terrorismo in ogni dove. Spero che oggi Papa Benedetto XVI ti abbia ricordato ciò, lui che ha potuto parlarti viso a viso.
Ti carica di responsabilità quando ti rifiuti di firmare accordi globali sul clima, ma poi trovi con gli altri “grandi” ridicoli compromessi per la riduzione delle emissioni entro il 2050. Ma che significa entro il 2050? Passeranno altre due generazioni, qualche scienziato dice che continuando di questo passo la terra non sarà in grado di sopportare la pressione dell’uomo per altri quaranta anni. Allora bisognerebbe avere il coraggio di dirlo chiaro: la produzione e l’economia devono dominare su tutto, continuare a distruggere, generare guerre per il controllo delle risorse energetiche, inquinare, riscaldare, provocare malformazioni e malattie terribili. Tutto il resto viene in subordine. L’umanità può benissimo andare alla deriva.
Ti carica di responsabilità quando ti rifiuti di riconoscere le norme di diritto internazionale per gli atti dei tuoi militari, mentre sei pronto ad additare e condannare i nemici come autori di crimini contro l’umanità.
Caro George, io però ho fiducia che tu presto possa capire che così non va e che ti devi impegnare insieme agli altri “capi” per raddrizzare le sorti dell’umanità. So che puoi farcela. Basterebbe un po’ di buon senso, capire che i destini dei popoli sono legati indissolubilmente gli uni con gli altri, l’amore vero verso quel Dio che dici di conoscere e che, come padre di tutta l’umanità, desidera la vita e non la morte di ogni suo figlio.
Coraggio Bush, comincia a tifare anche tu per la pace, vedrai che saremo tutti più felici.