Rischiamo ogni giorno di essere divorati dalla velocità. E' il ritmo della vita moderna: ci giustifichiamo!!! Ma anche la giustificazione è veloce, non approfondita, forse non "giustificata".
Si, perchè consumiamo tutto in pochi attimi. Dalle cose materiali a ciò che dovrebbe essere più intimo e consapevole: i nostri sentimenti e le nostre relazioni. Ci lasciamo trasportare senza tentare alcuna resistenza, convinti che non può essere altrimenti, che non possiamo rimanere indietro. La tanto amata tecnologia non fa che accentuare tale percezione. Desideriamo computer sempre più veloci, come se attendere un decimo di secondo in più fosse questione di vita o di morte. Abbiamo perso il senso dell'attesa paziente, il gusto della lentezza, che non è negazione dell'agire, ma è un agire con i tempi giusti nel rispetto della nostra dimensione di esseri umani.
Allora ci farebbe bene rallentare, paradossalmente, fermarsi per fare un giro intorno a se stessi, per capirsi e tentare di capire più gli altri. Leggere un buon libro.
Rallentare anche a bordo delle nostre automobili per non farci del male e non fare del male, per godere del viaggio e di ciò che sarà una volta arrivati alla meta.
Non dico solo guidare piano, ma guidare con lentezza per vivere di più.
(Venerdì, 20 luglio 2007)