Sono veramente addolorato per la decisione del Vicariato di negare i funerali in chiesa a Piegiorgio Welby.
La ritengo una scelta incomprensibile, una scelta negatrice di carità e di misericordia cristiana, di quella carità e quella misericordia ripetutamente evocata dai pulpiti delle nostre chiese cattoliche. Penso che rappresenti un atteggiamento di chiusura che non fa bene al cattolicesimo.
Ma possibile che coloro che assumono queste decisioni non riescono a porsi una fondamentale domanda: come si sarebbe comportato Gesù?
Gesù avrebbe accarezzato il volto di Piergiorgio, lo avrebbe amato incondizionatamente, avrebbe pregato con sua moglie. Non gli avrebbe girato le spalle, negandogli la consolazione e il viatico per l’ultimo viaggio, quello che lo farà incontrare con Dio a cui solo è riservato il giudizio finale sulle nostre esistenze.
Che tristezza, che delusione. Siamo capaci di “onorare” con celebrazioni funebri dittatori sanguinari e mafiosi, ma facciamo i duri e puri con Piergiorgio.
Come sarebbe stato bello dire: “Caro Piergiorgio, magari non condividiamo la tua scelta, ma ti vogliamo bene e invochiamo il Signore perché apra le Sue braccia e ti accolga con misericordia”.
Che malinconia quando ci comportiamo come sepolcri imbiancati.
Gesù, Lui che ha perdonato i suoi assassini, anche se avevano “deliberatamente” richiesta ed eseguita la Sua crocifissione, tornando sulla terra, riconoscerebbe la Sua Chiesa?
Caro Piergiorgio, io pregherò per te. Buon viaggio.