Durante la visita dello scorso 22 giugno di Papa Francesco al Tempio Valdese di Torino, Eugenio Bernadini, moderatore della Tavola Valdese, ha posto un problema davvero importante: quello della ospitalità eucaristica, cioè, in parole semplici, la possibilità che un cristiano cattolico o ortodosso, possa ricevere la comunione durante una celebrazione delle chiese riformate (protestanti) e viceversa. Si tratta della cosiddetta "intercomunione" che, salvo rare coraggiose iniziative di alcuni sacerdoti e pastori, è vietata e osteggiata, sulla base di strane e artificiali "costruzioni teologiche", frutto dell'arroganza degli uomini, create ad arte per separare, dividere e creare delle barriere, impianti teologici che sono evidentemente delle "strutture di peccato".
Il quattordici giugno scorso, nel corso di un viaggio a Londra, con mio figlio abbiamo assistito ad una celebrazione ecucarista nella Cattedrale anglicana di San Paolo, presieduta da una pastora. Al momento della comunione, ci è sembrato assolutamente naturale parteciparvi insieme agli altri fratelli cristiani. Non abbiamo avuto alcuna remora nel farlo, e abbiamo vissuto una gioia davvero grande. La parola del Signore, il sacrificio di Gesù ci accomunano davvero e superano tutte le "presunzioni" umane, anche quelle di coloro che nel corso della storia, pretendendo di rappresentarlo, hanno "usato" e ancora usano le religioni per chiudere, recintare gli uomini, spaventarli al fine di perpetuare un potere che non proviene da Dio, ma dalle miserie dello nostra umanità.
(Domenica, 5 luglio 2015)