In questo periodo di "sospensione" delle nostre vite, di fronte ad un minuscolo virus che però ha la potenza e la forza di sconvolgere tante esistenze e di ribaltare moltissime delle nostre "sicurezze", ci è data però la possibilità di riflettere sui virus di cui sono malati i nostri sistemi sociali.
Le vendite di armi sono in aumento nel mondo: nel periodo 2015-2019 sono cresciute del 5,5% rispetto agli anni 2010-2014. La spesa è pari al 2,2% del pil mondiale, cioè 230 dollari per abitante della terra (Fonte: SIPRI - Stockholm International Peace Research Insitute). Gli Usa sono il primo paese per spese militari, 610 miliardi di dollari nel 2017, pari a un terzo del totale mondiale (Fonte: SIPRI). In Usa il costo di un tampone per verificare l'infezione da coronavirus varia tra i 1.000 e i 4.000 dollari (Fonte: MarketWatch). Poiché il sistema sanitario degli Usa è privato, molti cittadini non possono "permetterselo". Speriamo che la crisi sanitaria e sociale di questi giorni possa almeno insegnarci che alcune strade vanno ripercorse a ritroso, no al turbocapitalismo, no alle privatizzazioni selvagge, no al cinismo, no al commercio delle armi, no alle guerre, più economia sociale, più risorse alla sanità e all'istruzione pubblica, più cura delle persone, più accoglienza, più umanità.
(Martedì, 10 marzo 2020)