50 anni fa, un grande movimento studentesco, senza telefonini, senza internet, senza facebook, scendeva nelle piazze, occupava le scuole e le università per una voglia di libertà e di liberazione sociale e civile. Oggi 4 vili bulletti aggrediscono e umiliano i docenti facendosi filmare, emulandosi a vicenda e diffondendo i video sulla rete. È un segno dei tempi. Penso che troppo si è delegato alla scuola che è impotente e, purtroppo, lasciata sola di fronte ai messaggi negativi da cui i ragazzi sono bombardati. La scuola non è onnipotente anche perché le famiglie e gli altri corpi sociali sono latitanti. Il conformismo post-ideologico, anche quello formalmente di protesta, rischia di svuotare le nostre coscienze e quelle dei nostri figli.
(Venerdì, 20 aprile 2018)