Alcuni sindaci francesi, in nome della "laicità", hanno vietato l'uso sulle spiagge, dei loro comuni, del "burkini". Mi sembra una cosa abbastanza stupida. Anzitutto, perché uno stato davvero liberale deve rispettare anche la possibilità che qualsiasi persona vada in spiaggia completamente vestita, l'importante che il volto sia scoperto. Non ci capita di vedere sulle nostre spiagge persone che, per un motivo o per un altro, sono completamente o parzialmente coperte (solo per fare un esempio, le suore cattoliche)? Dicono che sia un comportamento di rivendicazione religiosa. Anche questa considerazione é abbastanza sciocca. Allora uno stato laico, per come lo intendono questi "bravi" sindaci, dovrebbe impedirmi di scendere in spiaggia con la mia croce di Gerusalemme appesa al collo. Ultima, ma non ultima per importanza, tali divieti corrono davvero il rischio di esasperare gli animi, di farci considerare loro nemici e, quindi, di spingere alla radicalizzazione coloro che li subiscono. Qualsiasi modo di porsi nella società, che non sia violento e/o contenga riferimenti all'odio e a qualsiasi tipo di discriminazione, è da rispettare. In questo senso, uno stato laico e liberale deve garantire ogni forma di espressione del pensiero e fondare il proprio governo sulla tolleranza. Mi pare che questi sindaci vadano proprio contro i principi di uguaglianza, fratellanza e libertà propugnati dalla loro rivoluzione, alimentando, tra l'altro, anche l'islamofobia. Il vero dramma, purtroppo, è che tutto si "gioca" sul "corpo" delle donne.
(Mercoledì, 17 agosto 2016)