Alla fine di questa brutta settimana, pur sentendoci sconfitti dalla rabbia e dal dolore per l'orribile assassinio del nostro fratello Emmanuel Chidi Namdi, troviamo ancora la forza di unirci in preghiera. Ognuno per come può, credenti e non credenti, verso il proprio Dio e quello degli altri, ma tutti protesi verso il bene e a sperare, aldilá di ogni speranza, che ciò che é successo non si ripeta mai piú. Perché la preghiera, in qualunque lingua pronunciata, verso qualsiasi Dio rivolta, é una formidabile carica di energia, sprigionata nell'universo, che puó contribuire a guarire le ferite. Perché davvero Dio, in qualsiasi modo e in qualsiasi veste lo crediamo, si é incarnato in Emmanuel, Dio é un guaritore ferito.
(Sabato, 9 luglio 2016)