Domenico Quirico, l'inviato del quotidiano La Stampa di Torino rapito nel 2013 in Siria, dopo quasi tre anni è tornato a Aleppo. Il suo giornale ha appena pubblicato due suoi resoconti molto belli, dai quali traspare non solo la sofferenza di un popolo ormai allo stremo, ma anche il dolore personale, un dolore che poteva trovare una risposta solo ripercorrendo le strade dei luoghi dove il giornalista era stato privato della sua libertà, incontrando i volti delle persone che sono ancora incatenati dall'assurdità, dall'oscenità e dalla brutalità della guerra, laddove (ma lo si può dire per qualsiasi guerra del passato, del presente e del futuro) "Dio è stato confiscato per giustificare il delitto, gli uomini sono vinti dalla guerra e la guerra è cattiva perchè ha vinto gli uomini". Riproponiamo qui sotto i suoi due articoli.
Quirico: “Io sulla strada della morte diretto nell’inferno di Aleppo”
Per le strade di Aleppo sgretolate dalla guerra. “Non ce ne andremo mai”
(Sabato 13 febbraio 2016)