On. Salvini,
sono un'insegnante elementare in pensione, Le scrivo per ciò che ha riguardato nei giorni scorsi i migranti, soccorsi in mare dalla nave Aquarius, di un'associazione non governativa. In primis non facendoli sbarcare e minacciando di chiudere i porti, poi per l'esultanza, scomposta e fuori luogo, di alcuni parlamentari e ministri della nostra Repubblica, quando la stessa nave, scortata da due nostre navi militari e dopo giorni di navigazione è giunta a Valencia. Hanno esultato come se avessero vinto al Gratta e Vinci!!
Questo, da cittadina italiana, madre e nonna, mi ha rattristato e inquietato, mai avrei pensato fossimo giunti al punto di negare un approdo sicuro a uomini, donne e bambini, scappati dai loro paesi d'origine a causa della guerra, della fame, delle discriminazioni tra etnie diverse, delle persecuzioni religiose e di tutto ciò che viola la libertà e i diritti umani e che hanno superato tante difficoltà nell'attraversare il deserto.
Poi, arrivati in Libia nei centri di raccolta o di detenzione, sono stati oggetto di sevizie, torture e stupri!!
Le chiedo, queste persone quale colpa avevano per vedersi negato lo sbarco?
L'unica colpa, penso, sia quella di trovare un posto sicuro per costruirsi una nuova vita.
Per chi fugge dalla violenza, dalla povertà estrema e dalle discriminazioni, trovare nel paese d'arrivo una comunità accogliente, una famiglia accogliente, una persona accogliente è la prima condizione per ricominciare a vivere e a sperare in un futuro migliore per se e i propri figli.
Ella, On. Ministro, dimentica la storia, il nostro popolo è stato, ed è un popolo di migranti, un popolo che ha sofferto ed ha vissuto sulla propria pelle le avversità del viaggio, i problemi dell'arrivo in un posto sconosciuto, la difficoltà della lingua, molto spesso, chi voleva andare in Francia o in Svizzera, si affidava a contrabbandieri e li pagava profumatamente per attraversare il confine.
Quasi tutte le regioni sono state coinvolte dalla migrazione.
Questo nostro passato avrebbe dovuto aiutarla a venire incontro a quelle persone disperate; ad avere rispetto per tutte le persone che erano su quella nave e che chiedevano aiuto.
Forse ha dimenticato la nostra Costituzione? Forse l'ha fatto perché erano di colore e africani?
L'avrebbe fatto se fossero stati rumeni?
Per sua conoscenza, Le scrivo che tra le comunità straniere presenti in Italia al primo posto ci sono i rumeni, al 3° i marocchini e al 13° posto i senegalesi.
Ella, insieme al governo di cui fa parte, dite sempre che siamo invasi dai migranti e che gli altri stati europei ne hanno meno. Mi sono documentata e quello che affermate e sbandierate, non è vero!
Cerchiamo di fare chiarezza per non creare allarmismi.
Al 31/12/2017 residenti in Italia 60.494.000 di cui 5.047.028 stranieri pari a 8,3% della popolazione
Negli altri paesi europei gli stranieri sono:
Austria 14,3%
Irlanda 12,4%
Belgio 11,7%
Germania 10,5%
Spagna 9,5%
Regno Unito 8,6%
Italia 8,3%
Svezia 7,8%
Grecia 7,4%
Le faccio ancora notare che nel 2017 sono arrivate nel nostro paese 119.247 persone -34% del 2016 e 124.000 persone italiane sono emigrate, il 39% di queste sono giovani tra i 18 e i 34 anni.
Come può notare sono partiti dal nostro paese più persone di coloro che sono arrivate.
Per cui l' invasione non c'è stata!
I giovani nel nostro paese vivono nella precarietà, non possono costruirsi un futuro, per cui emigrano alla ricerca di un lavoro, così il paese s'impoverisce ed io non credo, da insegnante e da nonna, che sia una cosa che uno stato, attento e lungimirante,possa accettare e sopportare.
Forma i suoi ragazzi e i giovani, li istruisce, spende dei soldi, fa un investimento su di loro... poi nel momento di raccogliere i frutti lascia che vadano altrove, mettano a disposizione di altri la loro preparazione, il loro sapere e rendano più ricchi i paesi ai quali non sono costati un euro! Ci rifletta!
Fossi in Lei mi occuperei dei nostri giovani, non dei migranti! Non dice sempre, prima gli italiani!!?
Le chiedo, per capire meglio il suo operato, Ella è andata a rendersi conto da vicino, come vivono i migranti che lavorano in Calabria e in Sicilia, come sono trattati, come sono pagati e sfruttati?
Se, no, ci vada !
Ella è stata eletta in Calabria, la mia regione, si occupi di questa regione, che l'ha scelta come suo rappresentante al parlamento, dei suoi problemi che non sono pochi e vada a trovare i migranti, li ascolti, ascolti le loro storie, le loro tragedie, i loro problemi, capirà tante cose di cui non è a conoscenza.
Forse se l'avesse fatto prima, questa conoscenza l'avrebbe aiutata a capire meglio le persone migranti prima di fare proclami contro di essi senza averli incontrati e senza avere chiara, veramente, la problematica migratoria.
Le parole, tutte, hanno un peso e bisogna stare attenti quando parliamo perché il nostro linguaggio può creare in chi ascolta un clima di rifiuto e di intolleranza verso l'altro, diverso da me.
Ci rifletta!!
La saluto e le auguro buon lavoro.
(Venerdì, 22 giugno 2018)
Teresa Melissari