Gennaio 2015. Siamo prossimi al 27 di questo mese, una data definita come "Giornata della memoria", il cui scopo è di ricordare i nostri fratelli ebrei morti nei lager nazisti. E' anche chiamata "Giornata della memoria della Shoah". Ma che cos'è la Shoah? Wikipedia afferma che con il termine Shoah si indica il genocidio ordito dalla Germania nazista nei confronti dei suoi nemici e, in particolare, degli ebrei. Secondo alcune stime, le vittime si contano tra i 4 e i 5 milioni di uomini ebrei, i quali venivano rastrellati dalle loro case per essere deportati nei campi di concentramento tedeschi. Qui erano sottoposti a durissimi lavori forzati e poi condotti nelle camere a gas, dove erano uccisi per l'esalazione di sostanze mortali. In questo modo venivano violati due dei diritti fondamentali dell'uomo: il diritto alla vita e il diritto alla libertà, violati per la "mania del potere" e dall'assurda e folle "religione" della "superiorità razziale ariana". I tedeschi, infatti, avevano la concezione di un mondo dove, tra le varie "razze", quella ariana fosse la prevalente. Inoltre, gli Ebrei erano riusciti ad accumulare grandi ricchezze e ingenti quantità di denaro e il governo tedesco si sentiva minacciato da loro. Dalle varie testimonianze a noi giunte possiamo comprendere il basso livello di umanità e l'alto livello di terrore e di dolore procurato nelle persone. Nei lager gli uomini vivevano in condizioni disumane: non potevano lavarsi, mangiavano pochissimo, e le condizioni ambientali lì presenti portavano alla facile contrazione di malattie/infezioni. I più deboli erano uccisi subito, mentre quelli più resistenti erano utilizzati sino allo sfinimento nei campi di lavoro. Senza contare che molti, tra uomini, donne e bambini, erano trattati come cavie e sottoposti ad esperimenti scientifici. La maggior parte moriva tra atroci dolori e tutti vivevano col terrore di venire deportati e di essere scoperti da delatori, i cosiddetti "collaborazionisti". Si sentivano pertanto soli e in preda al panico. Abbiamo testimonianze di persone famose (tra le quali lo scrittore Primo Levi) che non sono riuscite a sopravvivere al dolore ed anche a un senso di colpa per essersi salvate, tanto da suicidarsi. Un film, intitolato "La chiave di Sarah", dedicato proprio alla Shoah, termina con questa frase: <>. Ma l'uomo è riuscito a comprendere i propri errori, oppure ha solo archiviato la storia? Nonostante i bombardamenti della guerra e i milioni di esseri umani uccisi, l'uomo continua ancora a commettere atrocità, sia per ragioni economiche, che per ragioni sociali. E' per tale motivo che non bisogna mai dimenticare il passato: è necessario ricordare sempre le barbarie commesse per evitare che si ripetano nuovamente. E' questo lo scopo della giornata della memoria: mantenere vivo il pensiero, attraverso manifestazioni, proiezioni e qualsiasi mezzo utile. E' necessario lanciare un messaggio, un messaggio che possa far comprendere alle persone che la libertà, la democrazia, il principio di uguaglianza tra gli uomini non sono conquistate una volta per sempre, ma bisogna riguadagnarle giorno per giorno, ricordando che milioni di nostri fratelli hanno lottato per un mondo più giusto e più libero e non possiamo permetterci di disperdere un patrimonio di coraggio e di sangue versato per noi.
(Pubblicato su "Noi Magazine" - Gazzetta del Sud del 29 gennaio 2015)
Daniele Mammone