La manifestazione di Amantea di sabato scorso “Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita”, organizzata dal Comitato civico “Natale De Grazia”, è stata un grande evento di partecipazione popolare che finalmente ha fatto vedere una Calabria, nei suoi cittadini, consapevole della necessità di doversi riprendere il proprio territorio, il proprio mare, in una parola il proprio destino. Non era scontato che una marea così grande di persone (si parla di circa 30.000) confluisse da ogni dove della nostra regione per esprimere insieme al grido dolore e alla rabbia, anche e soprattutto l’istanza di verità e di cambiamento. Forse, finalmente, abbiamo riscoperto la società civile o, probabilmente, meglio, come direbbe Don Luigi Ciotti, la società responsabile.
Anche il mare di Amantea era in forte movimento, uno spettacolo di forza con i suoi cavalloni impetuosi, quasi a dare lo slancio: andate avanti, lottate, difendetemi perché così difenderete anche voi. E il tempo, nel corso del corteo, ci ha regalato sole e pioggia, manifestazioni di una natura che non può tollerare ulteriori violenze.
C’erano anche numerosi politici che, giustamente, non hanno parlato, ma speriamo che abbiano avuto la capacità e la sensibilità di ascoltare la voce della comunità che chiede loro risposte semplici: la verità su quello che è realmente accaduto e l’impegno concreto di lottare a difesa dell’ambiente, che dovrebbe essere la nostra principale risorsa, anche economica, e che invece forse è stato utilizzato per essere fonte di illecito arricchimento per pochi e di morte morale e materiale per tanti, per troppi.
(Lunedì, 26 ottobre 2009)