Bergoglio, in una recente intervista rilasciata a due giornalisti argentini, ha ribadito il suo categorico NO al sacerdozio e al diaconato femminile. D’altro canto Wojtyla aveva “consacrato” questo principio in un documento ufficiale, l’enciclica “Mulieris Dignitatem” (La dignità della donna), un titolo bellissimo per non riconoscerla affatto la dignità.
Questa mattina durante un confronto su questi temi, nel corso della trasmissione radiofonica “Uomini e Profeti" su Radio3, ho avvertito un grave imbarazzo da parte della teologa cattolica che addirittura ha detto, arrampicandosi sugli specchi, che la posizione del pontefice è un passo avanti perché riconosce che si tratta di un problema “teologico”.
Lo stesso sentimento trapela ogni volta che qualche teologa cattolica parla o scrive di questo argomento.
Mi sembrano più preoccupate di non disturbare i “manovratori” che di esprimersi in libertà come l’evangelo richiederebbe.
Eppoi, suvvia, se sta cosa vi fa stare cosi male ci sono sempre le chiese riformate.
(Sabato, 4 novembre 2023)