Si scappa su barchette di cartapesta, si intraprendono lunghi, impervi e ostili cammini su acque e terreni sconosciuti alla mercé di chiunque.
Si scappa verso l’ignoto.
Si scappa senza alcuna sicurezza.
Si scappa sperando che la propria fragilità possa essere compresa da altri esseri umani compassionevoli che non innalzano muri fisici o burocratici e fili spinati, ma tendono le mani.
Si scappa verso un futuro che è solo un punto interrogativo.
Si scappa, perché la vita non è più vita.
Si scappa perché le guerre, la fame, la miseria ti hanno già ucciso dentro.
Si scappa, perché ha più senso rischiare radicalmente la propria esistenza partendo che aspettare definitivamente di morire dove si è nati.
Si scappa perché la Terra ci è stata data solo in prestito ed è di tutti e di tutte.
(Sabato, 24 giugno 2023)