Le vicenda di "Mario", 44 anni, da dodici tretraplegico che sta lottando per porre termine alle proprie sofferenze e a cui la sua Asl ha chiesto circa cinquemila euro per l'acquisto del farmaco e dell'apparecchiatura necessaria all'infusione, quella dell'ex deputato Michele La Forgia, affetto da un tumore incurabile, che ieri si è spento, dopo aver scelto la sedazione profonda iniziata tra la notte di lunedì e martedì scorso, dimostrano, come dichiarato dalla moglie Mariachiara Risoldi, tutta l'ipocrisia del nostro Paese.
Domani saremo chiamati a votare su cinque quesiti sulla giustizia, incomprensibili per qualsiasi cittadino tranne che per qualche navigato azzeccagarbugli, mentre siamo stati privati del diritto ad esprimerci su questioni essenziali come l'eutanasia legale e la liberalizzazione della cannabis (che produce effetti anche nel campo terapeutico) che toccano davvero aspetti fondamentali del nostro vivere e del nostro morire sui quali ogni persona dovrebbe avere la libertà di decidere senza che nessuno imponga, per questioni ideologiche e/o "religiose", le proprie di scelte.
Purtroppo è così, per molti versi siamo ancora un paese clericale e bigotto.
(Sabato, 11 giugno 2022)