Alcune donne, recandosi al sepolcro la mattina di Pasqua, si trovarono di fronte all’inverosimile: una tomba vuota.
Dapprima ne furono spaventate, perché non c’era neanche più il corpo del loro Signore e Maestro da ungere, poi credettero.
Le nostre mentalità razionali, radicate ormai anche in molti credenti, stentano a fidarsi di un mistero così grande, cioè che dentro il visibile (la tomba vuota) si possa “manifestare” l’invisibile, qualcosa che è in grado di trasformarci, di cambiare le nostre vite.
Eppure ogni giorno ogni cosa bella che ci capita, ogni meraviglia con cui veniamo in contatto, ci parlano dell’invisibile, della relazione con qualcuno che non possiamo toccare, che però, con lo sguardo della fede, diventa vita vera dentro di noi.
Attraverso il visibile possiamo cogliere l’invisibile, ció che alimenta la nostra spiritualità, che sostiene la nostra speranza e la nostra fiducia, il nostro essere uomini e donne.
(Lunedì, 18 aprile 2022)