La stupidità è peggiore della malvagità. Lo stupido (non l'ingenuo) non riesce a discernere il bene dal male, non è in condizione di valutare la realtà, non si pone alcuna domanda, vive di riflesso. Contro la stupidità non esistono né contromisure né cure. Il malvagio, nella maggior parte dei casi, è cosciente della propria cattiveria, la ostenta e la esercita anche per accalappiare gli stupidi. Contro la malvagità si può agire e in fondo il malvagio, proprio perché ha una coscienza seppure inclinata al male, conserva un residuo margine di "cambiamento". Anche tra i malvagi però ci sono gli stupidi, ossia quelli che per pura emulazione assumono le devianze del cattivo di turno. Sono i più pericolosi perché non hanno alcun limite, alcuna barriera di contenimento, sono più realisti del re. Si potrebbero fare tanti esempi anche legati alla nostra realtà contemporanea sociale e politica. Pensiamo solo al fascismo, che non è stato ancora sconfitto, alla cattiveria di alcuni slogan politici e di esclusione sociale ai quali aderiscono, in maniera anche autolesionista, tanti allocchi. Pensiamo plasticamente ai boss mafiosi che sono coscientemente cattivi e che esercitano il loro potere di morte su tanti affiliati stupidi che, senza porsi alcuna domanda, vivono in quel mondo di morte perché nell'immediato possono comprarsi il macchinone o detenere mazzette di contanti da esibire. Non sanno che non sono più padroni delle loro vite, perché il boss ha su di loro l'assoluto potere di vita o di morte. Lo stupido è così.
(Sabato, 22 agosto 2020)