Il teologo svizzero Karl Barth (strenuo oppositore del nazismo) diceva: "bisogna tenere in una mano la Bibbia e nell'altra il giornale".
Se apriamo la Bibbia:
- negli ultimi capitoli del libro della Genesi, leggiamo di come il patriarca Giacobbe e i suoi figli raggiunsero in Egitto l'altro figlio Giuseppe per sfuggire ad una grave carestia e cercare migliori condizioni di vita;
- il libro di Rut ci narra della storia di Naomi e Rut, un racconto, che vale davvero la pena di leggere, in cui il senso dell'accoglienza e dell'integrazione supera ogni pregiudizio geografico, morale e sociale;
- in Matteo 2,13-23 ci viene raccontato della fuga di Gesù, Giuseppe e Maria in Egitto per fuggire dal sanguinario Erode (i brutali lager libici);
- ai capitoli 27 e 28 degli Atti degli Apostoli apprendiamo che, durante il suo viaggio verso l'Italia, la nave di Paolo naufragò nei pressi dell'isola di Malta e di come i Maltesi accolsero tutti quegli sconosciuti con "rara umanità";
Se apriamo il grande giornale della Storia:
- leggiamo di come milioni di meridionali e non solo (pensiamo anche ai veneti) partirono (per evitare i soliti luoghi comuni, in gran parte senza "permessi di soggiorno" e "visti") con le valigie di cartone e i pantaloni rammendati per andare a cercare fortuna in posti di cui non conoscevano niente, accompagnati solo dalla speranza di scappare dalla fame e di migliorare le loro condizioni di vita e quelle dei loro familiari;
- leggiamo di come grazie ai sacrifici e alle rimesse finanziarie di questi migranti i nostri stessi paesi abbiano beneficiato di migliori condizioni generali di vita, di come i loro figli e le loro figlie abbiano vissuto in abitazioni degne di queste nome, nonchè studiato per "farsi una posizione";
- oggi leggiamo invece di come, rinnegando la nostra fede e la nostra storia, per molti di noi i migranti rappresentino un pericolo insuperabile se non con il disprezzo e la coercizione.
Appunto: la Bibbia e il giornale.
(Domenica, 2 agosto 2020)