5 Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: 6 «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta» (Luca 21,5-6). Queste parole di Gesù mi sono risuonate subito nella mente e nel cuore nell’attimo stesso in cui ho visto le prime immagini del rogo della Cattedrale di Notre Dame. E’ un linguaggio profetico, ma non apocalittico, che ci invita a poggiare il fondamento della nostra fede non sui luoghi di culto, sulle costruzioni di mattoni, per quanto splendide possano essere, ma sull’edificio spirituale che è Cristo stesso e quindi, per essere a Lui fedeli, sull’uomo, sui nostri fratelli e sulle nostre sorelle. Le pietre materiali sono destinate a essere distrutte, ma la Parola rimane in eterno e questa Parola ci dice che il centro del nostro amore deve essere l’uomo. Subito dopo ho ricordato la storia che don Tonino Bello ha raccontato in occasione di un incontro con i giovani a Serra San Bruno l’11 aprile 1992, quando ha spiegato quale fosse la differenza tra “basilica minore” e “Basilica Maggiore”: “Basilica Maggiore” è sempre l’uomo. Si possono ritrovare queste parole dal minuto 37,10 di questo file don Tonino Bello.
Ieri abbiamo ricevuto le tristissime notizie delle stragi nel Sri Lanka. Non conosciamo ancora le origini del massacro, ma quello che addolora è che, ancora una volta, è stato colpito il vero Tempio che Gesù ci ha insegnato ad amare: quello dell’uomo e la sua sacralità assoluta. E’ qui che sta la divinità, è questo il Sancta Sanctorum che nessuno ha il diritto di violare.
Anche a questo proposito, c’è una bella poesia di Dietrich Bonhoeffer che può aiutarci a comprendere la necessità di liberarci da ogni forma di idolatria.
CRISTIANI E PAGANI
Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione,
piangono per aiuto, chiedono felicità e pane,
salvezza dalla malattia, dalla colpa, dalla morte.
Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani.
Uomini vanno a Dio nella sua tribolazione,
lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto né pane,
lo vedono consunto da peccati, debolezza e morte.
I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza.
Dio va a tutti gli uomini nella loro tribolazione,
sazia il corpo e l'anima del suo pane,
muore in croce per cristiani e pagani
e a questi e a quelli perdona.
(Lunedì, 22 aprile 2019)