“Ci è pure doloroso costatare come nelle comunità politiche economicamente più sviluppate si siano creati e si continuano a creare armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale altissima di energie spirituali e di risorse economiche; gli stessi cittadini di quelle comunità politiche siano sottoposti a sacrifici non lievi; mentre altre comunità politiche vengono, di conseguenza, private di collaborazioni indispensabili al loro sviluppo economico e al loro progresso sociale.” (dalla “Pacem in Terris" di papa Giovanni XXIII).
E’ avvilente apprendere come questo stesso papa il prossimo 12 settembre, su spinta dell’ordinariato militare d’Italia (cioè dell’organizzazione dei cappellani militari che sono ad ogni effetto preti-militari stipendiati da tutti gli italiani) sarà proclamato patrono dell’esercito italiano con questo “titolo”: “San Giovanni XXIII, papa, patrono presso Dio dell’Esercito Italiano. Con tutti i diritti e i privilegi liturgici che conseguono secondo le rubriche…”.
Nonostante gli “sforzi” di papa Francesco di farci intravedere, sia da un punto di vista teologico che esistenziale, un Dio "nuovo", c’è ancora, ed è molto forte, la “fronda” di una chiesa istituzionale legata ad un dio del potere e guerriero, un dio dominatore, un dio di parte che benedice uomini armati che, prima o poi, useranno quelle armi contro altri esseri umani che a loro volta saranno stati benedetti dai loro “sacerdoti” per fare la stessa cosa. Siamo di fronte ad una vera e propria schizofrenia e sclerocardia ecclesiale che ci allontana sempre più dallo spirito e dalla vera immagine di Dio.
(Domenica, 10 settembre 2017)