Stamani, durante la Santa Messa delle ore 10.30 in chiesa Matrice di Chiaravalle Centrale, nel corso dell’omelia, il celebrante ha redarguito i (pochi) fedeli presenti sul fatto che la novena in onore della Madonna della Pietra è poco frequentata, tant’è che la chiesa è semi deserta. Ogni cristiano deve essere soggetto di evangelizzazione ha sottolineato poi il prelato.
Io aggiungo che ormai anche la Santa Messa della domenica, a meno di eventi eccezionali, è frequentata dai pochissimi aficionados, ma non condivido il rimprovero che il sacerdote ha pronunciato dal pulpito. Prima di tutto mi pare pleonastico fare la “predica” a chi c’è per quelli che non ci sono. Poi, anche se è vero che ogni battezzato è corresponsabile nell’evangelizzazione e quindi non respingo la mia quota di colpa, i pastori delle pecore non dovrebbero, invece di lanciare strali, domandarsi delle pecore perdute, lasciare tutto e andare a cercarle?
Le domande fondamentali dovrebbero essere: perché? Cos’è che non funziona? Perché la gente affolla le Chiese in occasione dei grandi eventi, ma è assente nell’ordinario (la Santa Messa della domenica)? Dove sbagliamo? Cosa possiamo fare per recuperare anche il senso di fiducia?
I pastori cosa fanno per evitare che i fedeli vivano la fede in maniera esclusivamente emozionale e rituale, ma quasi scardinata dal Vangelo?
Non è un problema solo di Chiaravalle, ma dell’intera Chiesa Italiana. E’ un paradosso che in uno dei momenti di maggiore “potere” e di esposizione mediatica della stessa Chiesa, le chiese sono vuote e i comportamenti sociali della maggior parte dei “cattolici” sono lontani dal modello al quale dovrebbero tendere. C’è un’adesione formale alla Chiesa (vedi i cosiddetti atei devoti) che non trova corrispondenza in una pari adesione sostanziale. Forse perché la Chiesa è sempre più attenta alla gestione delle posizioni di potere e di influenza politica guadagnati negli ultimi anni che alla sua missione fondamentale: annunciare il Vangelo. Una Chiesa sempre più ricca (vedi 8 per mille – a proposito quest’anno per la prima volta, in segno di protesta personale, non ho firmato per la Chiesa Cattolica), sempre più reazionaria e sempre meno attenta agli ultimi.
Invece c’è bisogno di una Chiesa purificata, più povera, più compassionevole, più coerente, più credibile, che ritorni a ridare la speranza vera, più lontana dalle leve del potere.
Certo il prossimo venerdì la processione verso la chiesa della Foresta registrerà il pienone, i giochi popolari organizzati dal comitato feste saranno un successone, lo show del sabato avrà il “tutto esaurito”, i fuochi pirotecnici strabilieranno i nostri occhi, un sacco di soldi sarà stato speso perché la festa bisogna “valorizzarla”, ma poi il martedì successivo cosà rimarrà? Probabilmente un senso di vuoto, un’occasione sprecata per parlare seriamente di Cristo e di Maria alle persone, la sfida e la scommessa neanche tentate di tornare all’essenziale.
(Domenica, 12 agosto 2007)